martedì 29 ottobre 2019

LE OSSA DEI MORTI DI MIRIAM PALOMBI (NO SPOILER)

LE OSSA DEI MORTI
di Miriam Palombi

Trama: La Casa Nera è un’oscura presenza arroccata sulle pendici del Lago Rivonero. Come un enorme magnete, nel tempo ha attirato nefandezze di ogni genere.

Eirik Damiani, vittima da bambino di un drammatico incidente, non vi ha più messo piede; ora la scomparsa dello zio Jacopo lo costringe a varcare di nuovo la soglia della Casa Nera.
Ben presto il giovane scoprirà che gli incubi che lo tormentano sono reali e hanno radici antiche. Nel silenzio delle stanze vuote si muovono creature spaventose, eco di un tragico passato.
Cosa si nasconde veramente in quelle mura?
Cosa sono i simboli celati sotto l’intonaco polveroso?
Eirik potrà solo tentare di reagire a quell’orrore con un’unica consapevolezza: il Male esiste davvero.


Recensione: Continuo con la scia dei libri horror e mistery. Sento che è l'atmosfera giusta, sarà per la mia tazza a forma di zucca, per le lucine a forma di pipistrello o i cioccolatini a forma di occhio, non saprei ma questo libro mi ha catturata e tirata in un vortice fortissimo che mi ha lasciata stremata e felice appena ho finito l'ultima pagina.


Eirik si trova in uno studio legale quando gli viene comunicato che ha ereditato Villa Biolcati vicino al lago Rivonero. Inizialmente rimane stupefatto perché quella casa lui l'ha visitata solo da bambino e tutti i ricordi che ha, sono rimasti incollati alla sua mente in modo indelebile. Lo zio, il proprietario, è sparito e nessuno sa dove possa essere.
Quando si trova di fronte alla villa, Eirik sente un brivido lungo la schiena. Le finestre sono tutte chiuse con delle assi e l'interno è in totale stato di abbandono. 
Ben presto però scoprirà che la casa nasconde molti misteri e non solo del presente ma anche di un passato molto lontano.

La prima cosa che mi viene da dire è: ma quanto sono belle le descrizioni? Secondo me, scrivere libri come questi, dove ci sono pochi dialoghi e tantissime descrizioni non è assolutamente facile. Portare avanti una storia, far vedere, sentire e toccare i luoghi in cui ci troviamo. Creare delle sensazioni deboli, inizialmente, ma che ben presto cresceranno fino al gran finale.

"Era apparsa sotto la botola di legno. Terra nera e grassa, intrisa d'acqua, coperta da un primo strato di terriccio arido come cuoio lasciato ad essiccare. Franava in zolla, rotolando nel fondo del cratere, lasciandosi dietro colpi sordi come rintocchi di campana a morto."

Ogni parola è curata nel minimo dettaglio e si percepisce. L'autrice ha voluto prendere il lettore e trasportarlo nella sua storia e dico la verità, non ci si riesce a staccare nemmeno per un minuto.

Questo è un libro di 126 pagine ma è strutturato in capitoli alternati tra presente e due passati. Le storie si intrecciano in modo tale da far scoprire pian piano la verità sulla villa e del perché c'è quell'alone di mistero.
La storia mi ha appassionato e sono rimasta basita nel leggere un libro così breve ma pieno, perché questa è la sensazione finale, non c'è nulla di lineare, i personaggi sono caratterizzati in modo perfetto e si percepisce il passato di Eirik anche se non è raccontato nei minimi dettagli. L'autrice lascia molti spiragli all' immaginazione, dice e non dice, il resto lo farà la vostra mente.  

Sono rimasta davvero colpita!

Voto: 5/5
Consigliato: sì! 


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