venerdì 4 ottobre 2019

IL MIGLIO VERDE DI STEPHEN KING (NO SPOILER)

IL MIGLIO VERDE
di Stephen King


Trama: Nel penitenziario di Cold Mountain, lungo lo stretto corridoio di celle noto come "Il Miglio verde", i detenuti come lo psicopatico "Billy the Kid" Wharton o il demoniaco Eduard Delacroix aspettano di morire sulla sedia elettrica, sorvegliati a vista dalle guardie. Ma nessuno riesce a decifrare l'enigmatico sguardo di John Coffey, un nero gigantesco condannato a morte per aver violentato e ucciso due bambine. Coffey è un mostro dalle sembianze umane o un essere in qualche modo diverso da tutti gli altri?

Recensione: Ora lo devo dire: io non ho mai visto il film tratto da questo libro! Questo non perché sono contro i film tratti dai libri, anzi, ma perché non ho mai avuto l'occasione di sedermi e poterlo guardare tutto, dall'inizio alla fine. Negli anni mi sono accontentata di piccoli spezzoni ma, dopo aver letto il libro voglio assolutamente guardarlo!


Il libro è ambientato negli anni '30 in America, precisamente in un blocco in cui i detenuti aspettano la loro morte con la sedia elettrica. 
"Il miglio verde" è il nome del corridoio che devono attraversare i detenuti e, anche se è un luogo triste King è riuscito a dargli un nome quasi poetico.
Ci sono diversi personaggi è tutti particolari ma quello che lascerà realmente il segno è John Coffey, un uomo dalla pelle scura come la notte e altissimo. Si trova nel braccio della morte perché ha ucciso due bambine eppure nel racconto, anche se nella sua testa pende un'accusa pesantissima, riesce ad entrare nel cuore dei lettori.

Questo libro non è altro che il racconto del secondino Paul. Infatti lui si trova in una casa di cura e scrive le sue memorie. 
Io continuo a leggere i libri di King che non sono degli horror perché spero, in qualsiasi modo, di far capire ad alcuni lettori che King non scrive solo un genere, anzi, penso che sia uno di quegli autori che può scrivere qualsiasi cosa.
Di questo libro ho amato il contrasto, perché penso che il fulcro del racconto sia proprio questo. 
Ci troviamo in un braccio della morte dove i cattivi verranno giustiziati ma i secondini cercano in tutti i modi di creare un'atmosfera tranquilla. Ma non tutti ovviamente. 
Questa differenza tra bene, rappresentato dalle forze dell'ordine, e male, rappresentato dai detenuti è in qualche modo "rovinato" da due personaggi. Il primo è Percy, un secondino convindo di poter far tutto grazie alle sue amicizie importanti e l'altro è Coffey, il detenuto che ha un cuore grande e buono.

Coffey, un omone alto che quando parla sembra un bambino. Con le sue mani può stringere una persona fino ad ucciderla ma in realtà può fare ben altro. Ed è proprio questa bontà e questo suo carattere che avvicinano il lettore a questo personaggio.

Pian piano sto leggendo diversi libri del Re e fino ad ora posso dire che qui ho notato un'atmosfera diversa, un King diverso e mi chiedo: ma come fa? Come riesce a farti spaventare ma anche a farti venire le lacrime agli occhi per un personaggio, come quello di Coffey?
Mi mancano ancora diversi suoi libri ma spero ancora di ritrovare questa sensazione che ho provato in altri libri.

Voto: 5/5
Consigliato: Come non si può consigliare un libro così? 


SE ANCHE TU AMI I LIBRI SOSTIENI LA MIA PASSIONE
 CON UN SEMPLICE MI PIACE. GRAZIE.