giovedì 28 marzo 2019

IL GIARDINO DELLE FARFALLE DI DOT HUTCHISON (NO SPOILER)

IL GIARDINO DELLE FARFALLE
di Dot Hutchison



Trama: Vicino a una villa isolata c’è un bellissimo giardino dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che regalano un’ombra gentile e... una collezione di preziose “farfalle”: giovani donne rapite e tatuate in modo da farle assomigliare a dei veri lepidotteri. A guardia di questo posto da brividi c’è il Giardiniere, un uomo contorto, ossessionato dalla cattura e dalla conservazione dei suoi esemplari unici. Quando il giardino viene scoperto dalla polizia, una delle sopravvissute viene portata via per essere interrogata. Gli agenti dell’FBI Victor Hanoverian e Brandon Eddison hanno il compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo della loro carriera. La ragazza, che si fa chiamare Maya, è ancora sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione sembravano essere all’ordine del giorno in quella serra degli orrori, ma nella deposizione della giovane donna, che ha delle ali di farfalla tatuate sulla schiena, non mancano buchi e reticenze... Più Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere...

Recensione: Appena ho finito di leggere il libro mi sono sentita smarrita. Questo libro era diventato, anche se per poco, la mia coperta. Mi piaceva immergermi nelle parole della protagonista e scoprire quello che accadeva dentro il giardino.
Maya è una ragazza di 18 anni che parla con due agenti dell'FBI. Noi vediamo quello che è successo in base al suo racconto.
Era stata rapita a New York dove abitava con altre ragazze, un giorno camminando per la città sente un bruciore dietro il collo e improvvisamente tutto diventa nero. Quando si risveglia si trova in questo giardino, rapita dal Giardiniere, il proprietario. Insieme a lei ci sono altre ragazze e tutte hanno una caratteristica, una farfalla, fatta dal Giardiniere, dietro la schiena.
Non voglio parlare delle ragazze che si trovano dentro il giardino perché alla fine sono stata forviata dal racconto di Maya. Se a lei non piaceva una ragazza non piaceva neanche a me, così il contrario. Ma voglio parlarvi del Giardiniere.
Questo uomo milionario, fa beneficenza, ha delle aziende e una casa con una tenuta talmente grande che è riuscito a costruirsi un suo giardino privato con delle ragazze all'interno, erano le sue farfalle.
Visto con gli occhi di Maya non sembra così terribile o almeno non mi ha trasmesso quella sensazione. Aveva costruito una biblioteca per loro, se chiedevano qualcosa faceva in modo di accontentarle, si curava del mangiare e trattava bene tutte loro. 
Descritto così non sembra male eppure...
Lui le stuprava, era un pedofilo (visto che la maggior parte erano minorenni) con la soglia dei 21 anni. Dopo la farfalla era inutile.
La freddezza della sua cattiveria mi ha fatto gelare il sangue ma ancora di più come lo raccontava Maya.
Questo libro ti entra dentro, nello stomaco. 
Hai voglia di poter salvare quelle ragazze di dire che andrà tutto bene anche se i segni rimarranno sempre, sia dentro il cuore che sulla pelle. Simpatizzi anche per quella odiosa alla fine perché capisci quello che hanno passato.
Un modo di raccontare semplice, senza pianti, senza interruzioni. In modo freddo e distaccato come se stesse raccontando un film noioso. Ma lei ha vissuto tutto questo.
Bellissima la terza parte, quella finale ed è qui che amerete questo personaggi. Una ragazza che vorremo come migliore amica.

Voto: 5/5
Consigliato: sì, è uno dei thriller psicologici più belli che ho letto!


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domenica 24 marzo 2019

LA MOGLIE BUGIARDA DI SUSAN CRAWFORD (NO SPOILER)

LA MOGLIE BUGIARDA
di Susan Crawford



Trama: Dana Catrell pensava di sapere tutto della sua vicina Celia: nel quartiere elegante dove vivono, nella sonnolenta provincia americana, sembrano non esserci segreti e tutti conoscono tutti. Fino al giorno in cui Celia viene trovata morta in casa sua, uccisa con un vaso molto pesante. Lo stesso giorno in cui Dana ha passato l'intero pomeriggio a casa della povera Celia, bevendo decisamente un po' troppo. 
Celia doveva confidarle un segreto, per questo l'aveva chiamata. Un segreto che ora Dana, per colpa dell'alcol e degli psicofarmaci di cui spesso fa uso per tenere a bada l'ansia, non riesce a ricordare. Ma quando il detective Jack Moss comincia a indagare, quella memoria che non torna diventerà la cosa più importante, se Dana non vuole essere la sospettata numero uno. Peccato che suo marito Peter non l'aiuti affatto: specie quando Dana trova nel suo telefono un numero registrato come "C.", che risponde alla segreteria telefonica di Celia... 
Incerta se credere alla propria, inaffidabile mente, al suo istinto, o ai sospetti che si fanno strada dentro di lei, Dana cercherà di ritrovare la verità di quel pomeriggio, e quel segreto che Celia doveva confidarle: sapendo che ciò che scoprirà potrebbe rovinare per sempre la sua vita.

Recensione: Sono arrivata alla conclusione che tutti questi libri che stanno pubblicando, con questi titoli tipo: La moglie bugiarda, la famiglia quasi perfetta, la ragazza bugiarda ecc... siano solo prodotti per vendere e non ricercati come altri grandi libri.
La trama mi aveva incuriosito, in più avevo letto commenti positivi su alcuni gruppi, così appena lo vedo in biblioteca decido di prenderlo senza troppe remore.
Sin dall'inizio sento un senso di orticaria verso i personaggi.
Dana, una donna sposata con un figlio che studia lontano e un marito avvocato troppo impegnato. La sua vicina Celia che, all'inizio mi hanno dato l'impressione fossero amiche, durante le indagini esce fuori che erano conoscenti e si frequentavano solo perché giravano dei mercatini. 
Il marito di Dana vorresti prenderlo a sberle fin da subito. In una scena lei dice al marito che c'è qualcuno fuori dalla finestra e lui cosa fa? Quasi annoiato e dopo qualche istante guarda fuori alla finestra. Per tutto il tempo tratta male la moglie, le da della pazza più volte.
Il marito di Celia, la donna morta, sembra un bambolone (in senso negativo!), uno di quelli che non reagisce a nulla, come se fosse sotto effetto di psicofarmaci.
Il detective Moss? Insomma, uno di quei personaggi che interroga un sospettato e "capisce che c'è una falla in quello che sta dicendo ma non capisce cosa".
Questa frase non la voglio più trovare nei libri! Ci sono moltissimi altri modi di dire le cose invece usano sempre la stessa frase fatta.
Insomma, in questi personaggi non sono riuscita a trovare una cosa positiva. 
La storia è noiosa. Più che thriller lo considero un mezzo giallo (mezzo perché non mi sembra del tutto riuscita l'idea). 
Ho fatto fatica a procedere con la lettura, peccato che l'assassino o assassina ero riuscita a indovinarla fin da subito.
Devo iniziare a stare lontana da certi titoli e da certe trame. Spesso mi fido delle recensioni sperando di trovare e provare quello che hanno vissuto gli altri leggendolo, ma non è sempre così.

Voto: 1/5
Consigliato: No! 
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giovedì 21 marzo 2019

LA RAGAZZA DI BROOKLYN DI GUILLAUME MUSSO (NO SPOILER)

LA RAGAZZA DI BROOKLYN
di Guillaume Musso




Trama: Raphael - un giovane scrittore di successo, ora in crisi creativa, e ragazzo padre - da sei mesi ha una relazione con Anna. Anna è bella, dolce, intelligente, eppure nasconde qualcosa. Durante un weekend d'amore in Costa Azzurra, a sole tre settimane dal loro matrimonio, Raphael non riesce a trattenersi e, con insistenza, chiede ad Anna dettagli sul suo passato. Anna, esasperata, mostra a Raphael un'immagine dalla galleria fotografica del suo tablet, urlando: "Vedi questo? L'ho fatto io." Raphael inorridisce alla vista di quella immagine e fugge via. Un gesto di cui subito si pente. Ma al suo ritorno, Anna non è più lì. Raphael la cerca sul cellulare, che risulta spento. Torna a Parigi, dove spera di ritrovarla, ma Anna non è a Parigi. Raphael la ama, è pronto a perdonarle tutto. Ma deve ritrovarla. Chiede aiuto a un suo amico, ex poliziotto, Marc Caradec. Insieme perquisiscono la casa di Anna, ma il buio diventa ancora più profondo, e il mistero sempre più denso: nell'appartamento trovano 400.000 euro in contanti e due carte di identità false. Dunque Anna, forse, non è Anna; e le reticenze di Anna sulla propria vita non erano senza motivi; e quell'immagine, spaventosa, rimane, per Raphael, una delle poche tracce da seguire, per scoprire la verità sulla persona che ama.


Recensione: Dopo aver letto il suo precedente libro "Central Park" avevo deciso di non leggere più suoi libri. Diciamo che la storia era bella, ma io cercavo un thriller o almeno un giallo (visto che lo avevano pubblicizzato così), invece mi sono trovata una storia con un finale deludente.

Eppure, due settimane fa quando sono andata in biblioteca, diciamo che è stato il libro a chiamarmi.
Per fortuna!
I personaggi principali sono tre: Raphael, uno scrittore in crisi da "pagina bianca". Pochi giorni prima del suo matrimonio la futura sposa Anna confessa degli omicidi. Lui si arrabbia e scappa ma alla fine ci ripensa. Non è possibile che la sua dolce Anna abbia ucciso qualcuno. Quando ritorna da lei scopre che lei è scappata, ed è proprio da questo punto che iniziano tanti piccoli colpi di scena.
Anna è una ragazza con un passato molto complicato e neanche lei conosce davvero la sua storia però confessa al suo futuro marito degli omicidi. Ma perché ha ucciso? Cos'è successo di così terribile da scappare?
Raphael per ritrovare Anna chiede aiuto al suo vicino di casa ed ex poliziotto Marc. Lui si fionda totalmente in questa missione come se fosse il nuovo Rambo! Non gli interessa passare con il rosso e rischiare di investire qualcuno o di essere ucciso.  Ma è possibile che fa tutto questo solo per aiutare un amico?


Perché i libri di Musso mi "chiamano" sempre? Semplice, per le sue descrizioni. Lui non usa solo la vista, come fanno la maggior parte degli scrittori, lui in due semplici righe ti fa immergere in un nuovo mondo:


"Canto di cicale. Sciabordio della risacca. Lieve brezza che attenuava l'umidità nell'aria.
  Sulla terrazza che si proiettava a fianco della roccia, tu accendesti lampade profumate e candele che       avrebbero dovuto tenere lontane le zanzare, e io misi un disco di Charlie Haden. Come in un romanzo di Fitzgerald, presi posizione dietro il banco del bar, all'aperto, e mi misi a preparare i cocktail." 

La storia è un tipico giallo, Raphael e Marc indagano e pian piano, ad ogni scoperta scoprono che Anna non è chi dice di essere e tutte le persone che sono comparse nel suo passato sono quasi tutte morte. I colpi di scena aumentano ad ogni capitolo in più, i tre protagonisti sono uniti inconsapevolmente tra di loro.
Stupendo l'ultimo capitolo!

Voto: 4,5/5
Consigliato: Sì, se volete leggere un classico giallo ma con tanta suspanse. 

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lunedì 18 marzo 2019

UCCIDI IL PADRE DI SANDRO DAZIERI (NO SPOILER)

UCCIDI IL PADRE
di Sandro Dazieri





Trama:  Un bambino è scomparso in un parco alla periferia di Roma. Poco lontano dal luogo del suo ultimo avvistamento, la madre è stata trovata morta, decapitata. Gli inquirenti credono che il responsabile sia il marito della donna, che in preda a un raptus avrebbe ucciso anche il figlio nascondendone il corpo. Ma quando Colomba Caselli arriva sul luogo del delitto capisce che nella ricostruzione c'è qualcosa che non va.
Colomba ha trent'anni, è bella, atletica, dura. Ma non è più in servizio. Si è presa un congedo dopo un evento tragico cui ha assistito, impotente. Eppure non può smettere di essere ciò che è: una poliziotta, una delle migliori. E il suo vecchio capo lo sa. Per questo le chiede di lavorare, senza dare nell'occhio, al caso e la mette in contatto con Dante Torre, soprannominato "l'uomo del silos", un esperto di persone scomparse e abusi infantili. Di lui si dice che è un genio, ma che le sue incredibili capacità deduttive sono eguagliate solo dalle sue fobie e paranoie. Perché da bambino Dante è stato rapito e, mentre il mondo lo credeva morto, cresceva chiuso dentro un silos, dove veniva educato dal suo unico contatto col mondo, il misterioso individuo che da Dante si faceva chiamare "Il Padre". 
Adesso la richiesta di Colomba lo costringerà ad affrontare il suo incubo peggiore. Perché dietro la scomparsa del bambino Dante riconosce la mano del "Padre". Ma se è così, perché il suo carceriere ha deciso di tornare a colpire a tanti anni di distanza? E Colomba può fidarsi davvero dell'intuito del suo "alleato", o Dante la sta conducendo a caccia di fantasmi? 

Recensione: Questo libro mi ha elettrizzato e sorpreso. A tratti intenso e sempre pieno di suspanse.
La vita difficile di Colomba e Dante si intrecciano e in qualche modo sono uno la salvezza dell'altro.
Colomba non è più in servizio perché qualche mese prima aveva subito un terribile incidente sul lavoro.
Dante invece è un uomo "sopravvissuto". Anni prima, quando era solo un bambino era stato rapito e per 13 anni aveva vissuto in un silos tenuto prigioniero da un uomo, il Padre.
Incontrare queste due persone nella realtà sarebbe difficile. Il loro carattere molto scontroso, a tratti arrogante è difficile da sopportare eppure tutto questo è dovuto al loro passato complicato. Cercare di capire a fondo un personaggio non è facile, puoi provare empatia ma non è come indossare le loro scarpe e imparare a camminarci.
Questi due caratteri pieni di ansia, quella vera con gli attacchi di panico, con la voglia di piangere ad un certo punto inizi a capirli perché Dazieri prende per mano il lettore per aiutarlo ad entrare in un mondo nuovo. Un mondo che in pochissimi conoscono, quello della paura. La paura vera che ti attanaglia per tutto il giorno, hai paura di uscire perché qualcuno potrebbe seguirti oppure hai paura di rivivere un trauma.
Ma procedendo con la lettura, anche se poco, si può notare il cambiamento. Colomba e Dante sono una boccata di aria fresca l'uno per l'altra.
La trama inizia in modo semplice, con un solo grande filo rosso, la morte e la scomparsa di un bambino, successivamente si aggiungono altri fili che si legano a questa scomparsa.
La storia di Dante, la storia di Colomba, tutti quei personaggi che pensi che sono "di sfuggita" ma fanno tutti parte di un grande disegno.
è facile essere avvolti da questa spirale di situazioni, inseguimento, omicidi e suspanse.
Dopo la metà del libro vi ritroverete con tanti colpi di scena che vi terranno incollati alle pagine e smettere di leggere è impossibile.
Ci sono alcuni brevi capitoli intermedi che riguardano il passato dei due protagonisti, diciamo che è un piccolo tocco che ho apprezzato. Inizialmente sembrano senza un senso logico ma quando si scopre quasi tutta la storia scappa un sorriso.

Questo libro fa parte di una trilogia: Uccidi il padre, L'Angelo, Il re di denari.

Voto: 4/5
Consigliato: Sì! Non ho dato un voto alto solo perché voglio sapere il continuo della storia e poi valutarla nel suo insieme.
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domenica 17 marzo 2019

IL THRILLER DELLE 5- SERIE TV- LA VERITA' SUL CASO HARRY QUEBERT (NO SPOILER)

IL THRILLER DELLE 5- SERIE TV- LA VERITA' SUL CASO HARRY QUEBERT
Buona domenica amici thrilleriani.



Ho appena finito di guardare la serie tv tratta dal libro La verità sul caso Harry Quebert. Ammetto di essere una di quelle persone che difficilmente guarda un film tratto da un libro perché, anche se capisco che per motivi di tempistica non si può mettere su pellicola tutto un libro, alla fine mi sento come prosciugata. Puntualmente tolgono delle scene che mi avevano fatto emozionare o particolari che davano un tocco in più alla storia.
Sembra incredibile ma da un lato è bello vedere cosa trova interessante una persona rispetto ad un altra.
In questo caso sono partita con una mentalità diversa. Non importa se alcune scene venivano cambiate oppure, per altri motivi diminuivano o aumentavano i personaggi.
Io ho amato questo libro e volevo solo riviverlo ma attraverso lo schermo.

Prima di tutto una piccola precisazione sulla sigla. Non mi è piaciuta perché uguale a quella della serie True Detective (che consiglio a tutti di guardare). Capisco che si tratta di una storia con degli omicidi però un qualcosa di più leggero non sarebbe stato male.

Ma arriviamo al dunque.

La storia inizia nel 1975. E per la prima volta Nola incontra Quebert. Una scena che dura pochi minuti eppure grazie agli attori, all'ambientazione si capisce subito che quello è il fulcro di tutta la storia. Un semplice incontro sulla spiaggia mentre piove. La molla che da inizio a tutto, sentimenti, paure, morte.

Tutti i salti temporali sono stati rispettati, quindi vediamo i personaggi nel 1975, nel presente e quando Marcus studia all'università.

La prima parte si concentra su Nola, Quebert e Marcus.



Marcus (interpretato da Ben Schnetzer) è un giovane scrittore che ha subito un  grande successo grazie al primo libro, eppure non ha idee per il secondo. Ci prova ma proprio non riesce ascrivere neanche una riga così chiama il suo mentore, il suo vecchio professore che ha scritto a sua volta un libro, con la differenza che "Le origini del male" viene considerato il grande capolavoro americano.
Quando arriva nel Maine a casa di Quebert (interpretato da Patrick Dempsey) cerca di rilassarsi mentre lui è ad una lezione e frugando nella biblioteca trova una scatolina contenente delle foto del suo professore e di una ragazzina. il nome dietro la foto è Nola.
Marcus non sa assolutamente chi sia ma mentre sta ancora curiosando Quebert entra nella stanza.
Marcus si scusa ma sembra che in quel momento si sia rotto qualcosa nello sguardo del professore e poco dopo Marcus decide di ritornare a casa sua.
Ma ben presto dovrà ritornare nel Maine perché nel giardino di Quebert è stato ritrovato un cadavere.



La scena finisce in un punto fondamentale.

Marcus davanti al camino brucia delle prove per Quebert e si domanda "Ora sono un suo complice?"

Tutto quello che avevo immaginato durante la lettura del libro è stata messa sulla televisione.
Marcus, un ragazzino che è bravo a scrivere ma una fortuna e tanti soldi lo cambiano.
Quebert, ammetto di non aver pensato a Patrick mentre lo leggevo eppure alla fine ho pensato: sono perfetti!
Penso che un cast migliore non potevano sceglierlo.

L'ambientazione. Per chi ha letto il libro, è impossibile non innamorarsi della casa dove abita Quebert. Una villa in riva al mare. Il suono delle onde che si infrangono sulla battigia, il profumo del mare e delle giornate uggiose, i gabbiani che volano tranquilli sul pelo dell'acqua.
Troverete tutto questo.
Posso dire che per la prima volta è stato rispettato il libro, così come alcune parti dei dialoghi.



Vi ricordate quando durante la lezione Quebert parla di Clinton? Il presidente che ha fatto tante cose per il paese ma tutti se lo ricorderanno per lo scandalo Lewinsky.

Questa frase mi aveva fatto sorridere durante la prima lettura perché mi ero fermata a pensare proprio a questa situazione. Ritrovarla nella mini serie è stato stupendo. Una cosa che ho considerato carina, divertente e che  delinea il personaggio di Quebert e Marcus. Perché la loro amicizia inizia proprio da una semplice battuta.

In conclusione, per tutte quelle persone che non vogliono guardarlo per non rischiare di rimanere delusi, provate. Anche solo la prima puntate. Davvero ne vale la pena!

lunedì 11 marzo 2019

L'ANALISTA DI NICCI FRENCH (NO SPOILER)

L'ANALISTA
di Nicci French



Trama: Il detective Karlsson non riesce a trovare una spiegazione plausibile. Per risalire all'identità della vittima, ha bisogno di un esperto capace di scavare nella mente tormentata di Michelle Doyce, la donna nel cui appartamento è stata fatta la macabra scoperta. Si rivolge quindi alla psicanalista che l'ha già aiutato in precedenza, Frieda Klein, l'unica che sappia addentrarsi nei meandri oscuri dell'animo umano, là dove si annida il male. Frieda sta però attraversando un momento davvero difficile: rischia di essere radiata dall'albo per i suoi metodi poco ortodossi, ed è nel pieno di una crisi sentimentale. Ma il desiderio di decifrare quello che Michelle cerca disperatamente di comunicarle, seppure in modo distorto, è troppo forte e alla fine accetta l'incarico. Finché, nel suo delirio incoerente, Michelle lascia trapelare l'indizio che permette di risolvere l'enigma: il cadavere è quello di tale Robert Poole, esperto truffatore, bravissimo nel conquistarsi la piena fiducia delle vittime prescelte. Indagando in profondità, Frieda e Karlsson scoprono un numero impressionante di persone truffate da Poole. Ognuna di loro aveva un movente più che valido per ucciderlo. Tutti però sembrano voler nascondere qualcosa, nessuno dice la verità; a eccezione della povera, terrorizzata Michelle. E quando il passato torna a minacciare il presente di Frieda, lei stessa si trova in pericolo: perché chi ha deciso di eliminare Poole è determinato a fare altrettanto con lei... 


Recensione: Ho iniziato a leggere questo libro molto fiduciosa. La trama mi attirava tantissimo e forse mi sono fatta aspettative troppo alte.

Frieda è una psicanalista, quindi da questo personaggio mi aspettavo sicurezza, polso fermo, dialoghi di un certo spessore (non parlo di termini complessi tipici dei medici). Invece mi è sembrata per tutto il tempo una ragazzina di 20 anni insicura e quasi annoiata. Il detective chiede più volte se vuole lavorare al caso ma lei sembra che preferisce fare la preziosa e rimanere sempre sull'orlo senza prende realmente una decisione. Forse già da queste righe potete intuire che non ho amato questo personaggio.
Robert Poole viene trovato morto sulla poltrona in un appartamento e una donna, non sana di mente, gli stava offrendo una tazza di te. Per indagare su chi possa averlo ucciso i poliziotti scoprono una lista di nome. 
Un modo semplice per cercare un colpevole. Forse troppo. 
Da quel momento iniziano a indagano e vanno alla ricerca di tutte le persone su quella lista. Naturalmente sembrano tutti colpevoli e pian piano li scagioneranno fino a trovare l'assassino. Forse questa tecnica la posso trovare nei libri degli anni '80 ma oggi stona un po'. Forse il tutto forzato, noioso, nessuno momento di suspanse o vero interesse per il lettore.
Mi spiace ma non posso dare un voto positivo, ho finito il libro in un giorno e mezzo ma non per curiosità. 
Ci vogliono diversi colpi di scena per stupire il lettore ma qui non c'è neanche nell'assassino visto che lo avevo intuito molto prima della fine del libro.
Peccato.


Voto: 1,5/5

Consigliato: No, mi spiace davvero ma ci sono altri libri che meritano molto!

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mercoledì 6 marzo 2019

THE SHINING GIRL DI LAUREN BEUKES (NO SPOILER)

THE SHINING GIRL
di Lauren Beukes



TRAMA :Chicago, 1931. Prima di trovare la Casa Harper Curtis era uno dei tanti vagabondi in una città schiacciata dalla Depressione. Poi una voce lo attira in quella che sembra solo una villa in rovina, e la sua vita cambia per sempre. Le porte della Casa permettono di viaggiare nel tempo e lui incomincia ad assaporare le meraviglie del futuro. Ma Harper Curtis è anche un uomo violento e crudele, un sadico, e a farne le spese sono giovani donne, forti, indipendenti e ricche di talento. Come un cacciatore Harper le insegue attraverso le epoche, scovandole da bambine e tornando a ucciderle quando sono sbocciate, al culmine del loro splendore. Ora Harper Curtis è l'assassino perfetto, non può essere scoperto né fermato. Chicago, 1992. Kirby Mazrachi ha imparato bene la lezione da quando è stata assalita ed è sopravvissuta per miracolo. Il suo aggressore non è mai stato identificato. Nonostante il trauma emotivo, ha deciso che non vuole rimanere una vittima: l'unico modo per farlo è trovare chi l'ha attaccata e fermarlo. Il suo unico alleato è Dan, il giornalista che ha seguito il suo caso dopo l'aggressione. Lentamente, Kirby si rende conto che l'uomo a cui sta dando la caccia non è un semplice maniaco. Molte, troppe ragazze sono state uccise a Chicago. E ogni volta sulla scena del delitto sono stati trovati oggetti che non hanno spiegazione. Come può Kirby trovare e catturare un uomo che non esiste?

RECENSIONE: Immaginate. Lunedì mattina in pieno inverno, non volete alzarvi ma dovete e l'unico modo per trovare la voglia di iniziare una nuova settimana è una tazza di caffè bollente.
Questo è esattamente quello che ho provato leggendo la prima parte. Ogni capitolo corrisponde ad un periodo differente della storia. Prima siete nel 1931, poi saltate nel 1993. Per carburare e capire cosa sta succedendo bisogna passare le prime 60 pagine ma dopo diventa subito intuitivo e potrete godervi la lettura.
Harper è un assassino che viaggia attraverso il tempo grazie alla Casa. Una vera abitazione dove lui dimora. Deve solo pensare ad una data precisa e una volta aperta la porta, eccolo nel nuovo anno.
Lui è l'assassino perfetto e come personaggio lo odierete facilmente. Dovrà uccidere delle donne "predestinate" e la farà anche se sono madri di famiglia, ragazze giovani con tutta la vita davanti, a lui non importa eppure uno di questi omicidi non andrà a buon fine ma lui non lo saprà per molto tempo. Kirby è una delle sue potenziali vittime ma qualcosa va storto e lei sopravvive e per tutto il tempo cercherà il suo assalitore.
Kirby è una ragazza giovane e vorresti coccolarla in alcuni momenti.
L'autrice è molto brava a passare e ricreare i personaggi con tutte le loro sfumature ma, secondo me la più complicata è proprio lei. Forse perché giovane e con una mente "fresca" anche se ha subito dei danni permanenti. Lei è una lottatrice e non si ferma davanti a nulla, neanche quando intuisce che l'uomo, lasciando degli oggetti addosso alle donne uccise lascia una debole scia che lei seguirà. Sì perché l'oggetto appoggiato vicino al corpo non appartiene all'anno dell'omicidio ma vengono dal futuro.
I capitoli alternati sono ben eseguiti, nel senso che è facile capire dove ci troviamo e con chi. Questo non vi deve spaventare perché l'autrice è stata molto brava a disseminare indizi per facilitare il lettore.
L'unica pecca? Le descrizioni.
Forse mi sono abituata bene con King che nel libro 22/11/63 descrive la fine degli anni '50 e inizio anni '60 con una maestria incredibile.
Questo invece non accade in questo libro. Non ho avuto una vera sensazione del viaggio nel tempo se non grazie a qualche elemento, ma poteva fare molto di più. Una marca di auto che non viene più prodotta, la musica o anche i prezzi del cibo. Piccoli espedienti che in qualche modo aiutano a immedesimarsi.
Questo non è il tipico thriller eppure mi è piaciuto molto. Mi ha spinto andare avanti nella lettura le mille domande che mi sono fatta. Come fa a viaggiare nel tempo? Perché queste ragazze?...

Voto: 3,5/5
Consigliato: Sì, se volete leggere un thriller diverso dai soliti canoni. Se volete viaggiare nel tempo ma rimanere saldi nelle classiche domande di questo genere.

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lunedì 4 marzo 2019

NUOVE LETTURE DI MARZO

Nove letture del mese di marzo




Lauren Beukes- The Shining Girl
Simon Beckett- Scritto nelle ossa
Guillaeime Musso- La ragazza di Brooklyn
Sandrone Dazieri- Uccidi il padre
Nicci French- L'analista
Susan Crawford- La moglie Bugiarda

domenica 3 marzo 2019

L'UOMO DELLE CASTAGNE DI SOREN SVEISTRUP (NO SPOILER)

L'UOMO DELLE CASTAGNE
di Soren Sveistrup



TRAMA: Un navigato agente di polizia, a una settimana dalla pensione, si ferma davanti alla fattoria di un vecchio conoscente, nei dintorni di Copenaghen. Qualcosa non va. Un maiale morto lasciato lì. Non si fa così, in campagna. Apre la porta d'ingresso, socchiusa, con due dita, come nei film. Per vedere una cosa che non avrebbe mai voluto vedere: sangue, un cadavere mutilato, altri corpi da scavalcare. Cammina fino all'ultima stanza, dove centinaia di omini fatti di castagne e fiammiferi – infantili, incompleti, deformi – lo guardano ciechi. Stravolto, si chiude la porta alle spalle, senza sapere che l'assassino lo sta fissando.

RECENSIONE: Nel momento in cui ho finito di leggere l'ultima parola di questo libro ho tirato un sospiro. Di sollievo? No, perché questo è uno di quei libri che non vorresti che finisse mai.
La trama è abbastanza articolata. L'autore mette in campo diversi personaggi:
Kristine Harting, la figlia di Rosa, una parlamentare che un anno prima è stata rapita e la polizia ha arrestato il suo assassino.
Poco dopo in città ci saranno altri omicidi, donne semplici che vengono uccise e non solo, l'assassino amputa una mano (o due).
I poliziotti che indagano sono Hess e Thulin e dovranno cercare un filo che lega la vita di queste persone ma non sarà facile perché i possibili assassini sono tanti eppure lui è lì, in mezzo a loro.
Ho amato il personaggio di Hess. Per tutto il tempo è il tipico burbero eppure si può leggere tra le righe una crepa nel suo personaggio, qualcosa che lo ha scosso fortemente. Ho amato il suo intuito, non si ferma a guardare una foto, lui la studia, non deve pensare alla politica perché lui non è un capo quindi può andare oltre. Cerca in ogni momento un cavillo, qualcosa che possa mettere in discussione tutto quello che i poliziotti fanno ma lo fa solo per esperienza.
Al contrario non ho amato Thulin. A tratti sembrava una di quelle donne che si accontentano di quello che vedono senza andare oltre, in pratica il contrario del collega, eppure verso la fine si riprende. Mette sempre in discussione tutto quello che dice Hess e dentro di me urlavo "ma che cavolo dici?? ascoltalo!".
interessanti sono anche le descrizioni. Un paesaggio autunnale, con gli alberi, le fogli e dai mille colori autunnali, il profumo della pioggia che bagna il terreno, l'aria fresca. Tutto ti aiuta ad entrare in un mondo che non sembra tipico dei thriller.
Sono anni che non leggevo un poliziesco di questo livello. 
La storia si intreccia sempre di più quando alla fine il lettore si trova tra le mani un nodo gigantesco.
E ora?
Ora inizia la parte più bella perché nell'ultima parte l'autore colpisce, con fendenti ben mirati. I colpi di scena proseguono e sono uno più importante dell'altro. Il lettore rimane senza fiato fino all'ultima pagina.
Alla fine sembra incredibile che tutte queste storie così diverse tra loro hanno un significato, sono unite tra di loro.
Soren entra nella mente del lettore e finché il libro non sarà finito non potrà chiuderlo!
Mi auguro che questo sia solo il primo di una lunga lista perché se questo è solo l'inizio abbiamo tra le mani uno scrittore d'oro!

Voto: 5/5
Consigliato: siete ancora seduti lì a leggere la recensione? Alzatevi e andate a comprarlo! 

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sabato 2 marzo 2019

LA NOTTE DEGLI INNOCENTI DI KATE MOSSE (NO SPOILER)

LA NOTTE DEGLI INNOCENTI
di Kate Mosse




TRAMA: Tolosa, 1933. Sembra appena tornato alla vita il giovane che varca la soglia del negozio di libri antichi in rue des Pénitents Gris. Occhi sgranati e attenti, come a voler registrare ogni minimo dettaglio intorno a sé; andatura lenta e cauta, come a gustarsi ogni singolo passo, quasi non desse per scontata nemmeno la terra sotto i suoi piedi. Ha con sé una lettera preziosa, segnata dal tempo e dalla polvere: il motivo per cui è tornato in quei luoghi, nel sud della Francia, dopo cinque anni. Gli è stato detto che per tradurre quella pergamena, vergata in una lingua arcaica della zona, può essergli d'aiuto l'antiquario, Monsieur Saurat. Questi capisce subito di avere di fronte un documento di rilevanza storica, ma in cambio della sua consulenza chiede solo di sapere come quell'inglese dall'aria fragile e schiva - che dice di chiamarsi Freddie Watson - ne sia entrato in possesso. Inizia così il racconto di un'anima inquieta. Che parla di un viaggio in quelle terre occitane alla ricerca di pace e oblio. Parla dell'incontro con una fanciulla tanto bella quanto misteriosa, di nome Fabrissa, dai capelli corvini, la pelle di porcellana e una veste blu con sopra cucita una croce gialla. Parla della lunga notte in cui i due si erano confidati le reciproche storie: da una parte, il dolore inconsolabile di Freddie per la morte del fratello maggiore, disperso in battaglia durante la Prima guerra mondiale; dall'altra, il lutto di Fabrissa per la perdita del proprio fratello e di tutta la propria gente. Per la scomparsa di un intero mondo. Le parole della ragazza, svanita nel nulla prima dell'alba, avevano condotto Freddie alle porte di un mistero risalente a sei secoli prima. Da allora, credendo di cercare solo lei, si era messo sulle tracce di un segreto sepolto nella Storia. Soltanto ora, finalmente, tra le parole dell'antica pergamena, testamento di una civiltà scomparsa, Freddie potrebbe trovare la conclusione della sua ricerca. E della sua ossessione.


RECENSIONE: Girando per la biblioteca del mio paese mi sono imbattuta in questo libricino. Piccolino e abbandonato su un tavolo ho deciso di leggere la trama. Finalmente potevo leggere un thriller storico. Ho iniziato con tante aspettative anche se le pagine erano poco più di 200.

La storia inizia con questo uomo, Freddie che arriva in un paesino della Francia. 
Le descrizioni mi avevano catturata, passeggiare insieme al protagonista tra queste stradine, con i profumi tipici della Francia, tra aroma del pane appena sfornato e aria fresca che proviene dai campi. 
Immersa nella lettura ad un certo punto, quando ormai mancano poche pagine alla fine mi chiedo. 
Ma il thriller dov'è? Cioè dov'è il morto? Le indagini? La ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa che potesse aiutarmi a capire la scritta Thriller sulla copertina. Invece nulla.
La storia prosegue lentamente, senza colpi di scena, senza che riuscissi a immedesimarmi in qualche personaggio. 
Il nulla assoluto.
Se volete leggerlo come breve passatempo senza la ricerca della parte thriller può essere considerato un libro mediocre altrimenti è meglio lasciar stare.


Voto: 1/5

Consigliato: No!
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