martedì 19 novembre 2019

IL METODO DEL COCCODRILLO DI MAURIZIO DE GIOVANNI (NO SPOILER)

IL METODO DEL COCCODRILLO
di Maurizio De Giovanni


Trama: Un killer freddo e metodico sta seminando il panico in città. Lo chiamano il Coccodrillo. Come il rettile sa aspettare la preda e colpirla al momento giusto, e dopo aver ucciso piange, o almeno cosí sembra. Delle indagini finirà con l'occuparsi, quasi per caso e con disappunto dei superiori, un ispettore siciliano trasferito da Agrigento per punizione. Un pentito lo ha accusato di collaborare con la mafia e lui ha perso ogni cosa: il lavoro, la moglie, la figlia. Il suo nome è Giuseppe Lojacono e sorprenderà tutti, tranne il giovane magistrato Laura Piras, donna brusca e appassionata che crede in lui da subito. I due avranno modo di incontrarsi di nuovo: a Pizzofalcone.

Recensione: Questo è il primo libro della serie Ispettore Lojacono che leggo. Dopo aver iniziato le altre due serie (Ricciardi e Mina Settembre) non vedevo l'ora di scoprire questo personaggio.

Questo libro ha tre elementi principali: l'ispettore Lojacono, il magistrato Piras e l'assassino.

Lojacono dalla Sicilia è stato trasferito a Napoli, una città dipinta in modo diverso da come siamo abituati a conoscerla. Questo trasferimento è stato fatto perché si dice che lui sia immischiato con la mafia ed è per questo che sua moglie e sua figlia hanno deciso di voltargli le spalle. 
Sono passati dieci mesi dalla prima volta che ha varcato la soglia di quel commissariato e l'unica cosa che fa è giocare a carte sul computer. Ma a lui va bene così, si è rassegnato ad una vita vuota, fatta di turni inusuali e senza nessuno da cui tornare a casa. Una notte, mentre era di turno viene chiamato per un omicidio. Lui si presenta, ma appena arrivano i suoi capi gli dicono di ritornarsene in caserma. Lojacono in quel luogo non serve ma prima di andare via, e davanti al magistrato Laura Piras, dice a tutti di controllare un elemento che si trova sulla scena, dei fazzoletti.
Sembra un piccolo particolare eppure Laura, in qualche modo, rimane colpita, e sarà proprio grazie a questo particolare che lo vorrà nella squadra per cercare l'assassino.

L'assassino viene chiamato il Coccodrillo dalla stampa eppure non è poi così sbagliato il nome. Infatti il coccodrillo non è veloce ma è uno dei più feroci predatori perché aspetta paziente nell'ombra e solo nel momento esatto attacca. Ed è esattamente il modus operandi che usa l'assassino.

Le vittime non hanno nulla in comune, a vederle su carta sono tutte agli antipodi eppure c'è un filo conduttore e solo un bravo ispettore puoi cogliere il nesso. E Lojacono ci riesce.

I personaggi entrano prepotentemente nella vita del lettore. Sono come uno schiaffo in faccia da quanto sono reali e da quanto, sfumature comprese, riescono ad avvicinare chi legge al mondo creato da De Giovanni.
Si sente molto bene la freddezza e il menefreghismo che prova inizialmente Lojacono. Andare a lavorare senza un obiettivo, dover subire dai colleghi dei sopranomi non lusinghieri, dover scappare dalla propria terra perché si parla di accordi con la mafia e in più non sentire per tutto quel tempo la figlia.
Sono tante piccole coltellate all'anima di Giuseppe eppure sarà proprio Laura Piras a tirarlo fuori da quel labirinto che si è formato intorno a lui.

Due personaggi diversi ma con molte similitudini. Tutti e due sono isolani (Sicilia e Sardegna) e tutti e due combattono un nemico invisibile che miete vittime con facilità.

In tutto questo si notano due sentimenti, spesso considerati opposti ma non è così. L'amore e l'odio. Tutti i capitoli del coccodrillo iniziano con "Amore mio". Si riferisce ad una persona ed è come se facesse tutto per lei. Eppure per dimostrarlo lo fa con l'odio.

Devo ammettere che sono rimasta rapita dalla scrittura e dalla storia. Non vedo l'ora di leggere il secondo della serie!

Voto: 5/5
Consigliato: Sì!
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