venerdì 14 giugno 2019

NON TORNERAI MAI PIU' DI HANS KOPPEL (NO SPOILER)

NON TORNERAI MAI PIU'
di Hans Koppel




Trama: Venerdì sera. Ylva sta tornando a casa dopo un drink con i colleghi, l'iPod nelle orecchie e la musica ad alto volume. A un tratto un'auto la affianca, cogliendola di sorpresa. Conosce la donna al volante e l'uomo sul sedile posteriore, anche se non li vede da anni, da quando da Stoccolma si è trasferita nella cittadina in cui ora vive con Mike, suo marito, e la figlia Sanna. Quando i due le offrono un passaggio, ha un attimo di esitazione ma non se la sente di rifiutare. Ringrazia e sale. Poi il buio. Quando riprende i sensi, Ylva si ritrova imprigionata in una cantina, legata a un letto, gli occhi puntati su un televisore fissato al soffitto. Allora capisce: quello che vede sullo schermo è il giardino di casa sua e lei si trova a pochi metri da lì. A breve Mike inizierà ad allarmarsi per la sua assenza e Sanna a chiedere perché la mamma non torna. Un gioco sadico che i suoi aguzzini le infliggono tra sevizie di ogni tipo. Una violenza cieca, in apparenza. Se non fosse per quell'episodio del passato che Ylva ha cercato in ogni modo di dimenticare, ma che qualcuno, evidentemente, ha ancora ben impresso nella memoria.

Recensione: Questo libro l'ho scelto perché mi attirava la trama ma anche il titolo, poi, casualmente l'ho trovato disponibile in biblioteca ed ho pensato che era il momento giusto per iniziare a leggerlo! Vediamo se riesco a spiegarvi per bene tutte le mie impressioni!

Ylva è una ragazza semplice, quella che può essere definita "della porta accanto". Mentre esce dal locale viene affiancata da una macchina, le persone a bordo, un uomo e una donna, la salutano calorosamente. La conoscono e raccontano che anche loro ora abitano lì. Ylva è dubbiosa, però la donna sembra conoscerla perfettamente e quando la invitano nella loro auto per accompagnarla a casa (abitano vicinissimo) lei si fida e sale. Eppure la sensazione che proviamo quando sappiamo che c'è qualcosa di sbagliato in una situazione non la lascia neanche per un minuto. Quella sensazione diventa ansia e ad un certo punto chiede di poter scendere, preferisce prendere l'autobus. Da quella macchina lei non scenderà!

A casa, Mike, il marito di Ylva inizia a preoccuparsi quando non la vede arrivare.

Allora questo libro è perfetto. Voi potete prendere qualsiasi manuale di scrittura e vedrete che tutto si trova perfettamente dove deve essere, il colpo di scena dopo poche pagine dall'inizio, l'evolversi della storia creando ansia al lettore fino alla discesa finale e la soluzione del caso o della storia. Bellissimo, peccato che alla fine io ho pensato: e quindi?
Ho trovato i personaggi molto piatti, forse l'autore non ha dato abbastanza spazio ai sentimenti, quelli veri, non è riuscito a rendermi simpatico qualcuno e farmi affezionare e provare dispiacere se accadeva qualcosa. Ylva, poverina, è torturata da due sadici che ha incontrato nell'auto e Mike non mi ha mai dato l'idea di essere davvero preoccupato. Forse Koppel ha preferito usare i dialoghi quando poteva usare delle descrizioni che, si sa, dicono molto di più a un lettore.
Io nei thriller mi aspetto un finale da cardiopalma o comunque uno che mi faccia alzare dal divano e camminare avanti e indietro nella stanza per capire come ho potuto non arrivarci io a quella soluzione. Qui non è successo nulla di tutto questo. Peccato.

Voto: 2/5
Consigliato: No, ci sono tantissimi thriller che meritano  molto di più!
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