domenica 12 maggio 2019

LA VEDOVA DI FIONA BARTON (NO SPOILER)

LA VEDOVA
di Fiona Barton



Trama: Lo hanno visto tutti, il mostro, sbattuto in tv e sulle prime pagine dei giornali. Era accusato di un crimine raccapricciante, ma adesso che è morto, la verità finirà sepolta con lui. A meno che Jean, la vedova, la moglie devota che gli è sempre stata a fianco in tribunale, non si decida a parlare. A meno che Jean alla fine non decida di raccontare la sua storia.



Recensione: Fino a qualche mese fa questo libro era sempre in vetta alle classifiche ma le recensioni erano nette. O positive o negative. La via di mezzo era difficile trovarla ed è per questo che mi trovo in difficoltà questa volta.


Questo libro tratta un argomento bruttissimo, uno dei più schifosi che l'uomo sia riuscito a pensare. La pedofilia. Ma badate bene, l'autrice non ne parla apertamente ma grazie a piccoli stratagemmi vi fa capire l'argomento ma non lo nomina mai. Di questo sono grata perché è uno di quegli argomenti che mi fa chiudere il libro senza neanche terminarlo.
La storia è lineare. Jean, dopo la morte del marito Glen, accusato di aver rapito una bambina, fa una lunga intervista raccontando tutto di suo marito.
Da questa intervista escono fuori molti lati oscuri della vicenda ma la domanda che tutti si pongono è: la bambina è ancora viva?
Qui stiamo parlando di un thriller psicologico quindi la mente umana viene rivoltata come un calzino, tutto si amplifica e anche le emozioni più semplici vengono messe sotto un riflettore.
Sono entrata in questa famiglia, un uomo che appena sposato ha tanti sogni e vuole diventare qualcuno e una donna, Jean che fin da subito è succube del marito. Non muove un passo se lui non gli da il consenso, cerca in tutti i modi di compiacerlo, di far trovare sempre la cena pronta e la casa perfettamente pulita. Una donna da volantino anni '50 per intenderci.
La loro quotidianità inizia a cambiare quando Glen perde il lavoro per un "disguido" e si trova a fare il fattorino. Quando scompare la bambina Belle alcuni indizi portano a lui. Sul suo pc vengono ritrovati dei video "compromettenti" ma Glen spiega alla moglie che è tutto un equivoco e lei non si pone mai le domande giuste. Lei gli crede. Nella sua mente si crea delle barriere e delle scuse per assecondare le bugie del marito.
Ci sono diversi punti positivi. I personaggi sono davvero perfetti. L'autrice fa pesare il personaggio di Glen, ti fa capire come le persone, usando semplicemente le parole possono manipolare gli altri e se ti viene un dubbio ti senti quasi in colpa per aver pensato male.
Jean diventa uno zerbino anche quando i fatti sono lì, davanti a lei e non può più chiudere gli occhi.
La lettura è molto fluida, riesci a entrare nella storia perché Belle diventa la figlia di tutti noi. 
Ma ci sono troppi punti negativi. Prima di tutto il lettore sa già tutto fin dall'inizio. Essendo un thriller ci dovrebbero essere diversi punti sospesi che ti invogliano a procedere nella lettura ma, non ci sono.
Il finale è buttato lì, diciamo che era troppo prevedibile ma la cosa che mi ha irritato è la moglie. 
Nella realtà ci sono troppe situazioni uguali e io mi chiedo il perché, durante la notte non prendono una padella e la danno in testa al marito?
Quando ho chiuso il libro non mi sono sentita appagata da una lettura ma solo arrabbiata.
Non mi sento di consigliarlo, ci sono tante letture con argomenti diversi che ti lasciano un buon sapore alla fine della lettura e non l'amaro in bocca.



Voto: 1/5

Consigliato: No
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