venerdì 31 maggio 2019

A BOCCA CHIUSA DI STEFANO BONAZZI (NO SPOILER)

A BOCCA CHIUSA
di Stefano Bonazzi



Trama: L'afa d'agosto è insopportabile, soprattutto quando hai dieci anni e sei costretto a startene chiuso in casa con il nonno, una belva in gabbia la cui violenza trova sfogo su di te. E se non puoi frequentare gli altri bambini, anche tu diventi un animale solitario, destinato a crescere somigliando ogni giorno di più al tuo aguzzino. Così finisci per accogliere il seme del male. Lo covi per anni, lo senti germogliare, finché non spunta il desiderio di vendetta. Ma se la persona che ti ha allevato, trattandoti come una bestia, ora è morta, devi scegliere qualcun altro su cui sfogare la tua rabbia... "A bocca chiusa" di Stefano Bonazzi racconta la genesi di un assassino. Un viaggio allucinato tra i deliri del protagonista che, partendo da un'infanzia di violenze e privazioni, attraversa una cruda diseducazione sentimentale e sfocia in un finale tragico e spiazzante.

Recensione: Ho finito di leggere questo libro da qualche ora eppure ogni parola scritta mi frulla nella testa e ci vorrà parecchio prima di riuscire a far passare quella sensazione che si forma nello stomaco quando leggi qualcosa di speciale, importante e tragico.

Questa è la storia di un bambino di 10 anni. Un bambino come tanti in realtà, se lo vedi passeggiare per la strada con lo sguardo rivolto verso il cielo pensi solamente che sia normale. Perso tra i suoi pensieri immaturi e fragili.

Ma questa non è una storia di un bambino come gli altri.
Il nonno, che ha sempre fatto il camionista, improvvisamente deve lasciare il lavoro perché, per colpa di due ernie non riesce più a stare seduto, così la nonna e la mamma andranno a lavorare tutto il giorno per riuscire a sopravvivere alle mille spese. 
Così questo ragazzo, fragile e dolce si ritrova a casa con il nonno.
Un orco, un bruto, una persona che non dovrebbe neanche essere chiamata nonno.
In questo libro vediamo come un semplice tappeto rosso possa diventare della lava incandescente,un gioco che fanno tutti i bambini ma lo stesso tappeto rosso può diventare un rifugio. "Se faccio finta di dormire lui mi lascerà stare!"

"Non era la malattia. Non era l'ernia. Io sapevo cos'era.
Nonno mi aveva spaventato anche quando era in salute.
Avvertivo quel muro invisibile di odio che lui alzava contro ogni cosa.
Era diverso dagli altri nonni."

eppure nessuno si accorgeva di quello che stava succedendo, o almeno, è quello che vorremo pensare tutti.

"Perché mamma non se ne accorgeva?
Perché nonna faceva finta di nulla?
Perché nessuno diceva niente?"

Ma in tutto questo c'è una piccola speranza, una luce. Luca, il vicino di casa, anche lui un ragazzino giovane ed è grazie a lui che riesce ad uscire da quella casa ma quei fantastici momenti finiranno presto perché il nonno lo metterà in punizione e si ritroverà fuori dal balcone per tutto il giorno. Il nonno non gli porta neanche l'acqua. Non potrà neanche raccontare nulla alla madre perché l'orco sa benissimo come soggiogarlo.

"Per un istante, per un millesimo di secondo in cui tutto era ancora immobile, i suoi occhi incrociarono i miei. Due biglie di vetro opaco iniettate di sangue, che svettavano nell'oscurità sotto il cofano come lampioni nella notte."

Quando leggevo questi capitoli, uno dopo l'altro, avida di sapere mi chiedevo il perché. Perché comportarsi in questo modo verso un ragazzino. un bambino innocente e abbandonato dal mondo?
Questa storia non è un thriller classico, non stiamo ricercando un assassino.
Avete presente quando leggiamo un libro e ad un certo punto i poliziotti si chiedono che cosa ha spinto una persona ad uccidere? Qual è l'effetto scatenante? Ecco, noi ci ritroviamo nel prima. Tutta quella parte che non è mai specificata nei libri ma sempre lasciata a margine.
Qui l'autore entra nella mente di un bambino che subisce, che ha paura e che soffre.
Ma c'è una frase che mi ha colpito maggiormente:

"La mia voce. se l'era portata via il nonno, quel giorno."

Una semplice frase che lascia senza fiato. 
La storia prosegue, questo bambino diventa ragazzo e adulto. La vita non ha mai sorriso eppure l'ultima parte è ancora più sconcertante.

Voto: 5/5
Consigliato: Sì, per tutti i motivi che vi ho scritto ma anche perché, anche se questo è solo il suo primo libro sentiremo ancora parlare di lui!
SE ANCHE TU AMI I LIBRI SOSTIENI LA MIA PASSIONE
 CON UN SEMPLICE MI PIACE. GRAZIE.