giovedì 14 febbraio 2019

IL TAGLIO DI DIO DI JEFFERY DEAVER (NO SPOILER)

IL TAGLIO DI DIO
di Jeffery Deaver




TRAMA: Diamond District, Manhattan. Jatin Patel, maestro tagliatore di diamanti, giace esanime sul pavimento del suo laboratorio. Pochi metri più in là, una giovane coppia di fidanzati. Hanno caviglie e polsi legati, la gola tagliata. La scena che la squadra di Lincoln Rhyme si trova di fronte, un sabato mattina qualunque nelle stanze della Patel Designs, ha tutti i numeri della classica rapina finita male. Ma per Amelia Sachs qualcosa non torna. I diamanti lavorati non sono stati portati via, e l’assassino si è accanito sulle vittime con una brutalità che suggerisce un movente diverso. Per sposare definitivamente la tesi che dietro all’omicidio si nasconda altro, basta leggere il messaggio sgrammaticato e delirante che il killer ha inviato alla stampa. Non è la prima volta che Rhyme deve entrare nella mente allucinata di un assassino. Se non fosse che la follia del Promittente, così si è firmato, è eguagliata da un’abilità e una lucidità fuori dal comune. Per quanto un errore l’abbia già commesso, un errore che lo potrebbe incastrare. Jeffery Deaver lancia la sua sfida, una duplice caccia all’uomo nello spietato mondo del commercio dei diamanti, e si diverte a mettere alla prova il formidabile intuito di Lincoln e Amelia con svolte improvvise e deviazioni di percorso. Nelle pagine dell’ultimo Rhyme, il suo autore ci offre qualcosa di nuovo e inaspettato, l’ingrediente segreto per un thriller perfetto.

RECENSIONE: Deaver significa casa. Quando esce un libro con protagonisti Rhyme e Sachs mi sento bene, come una cena tra amici. Mi sento a mio agio, so come pensano e quello che fanno e mi consola che alcuni aspetti del loro carattere non cambiano.
Leggendo la trama sembra una storia semplice, lineare. Invece qui Deaver ha saputo dosare molti colpi di scena.
Il romanzo è costellato di tanti personaggi, ma quello che mi è rimasto nel cuore è Vimal, un ragazzino che lavora come corriere per un importante tagliatore di diamanti. Ed è proprio lui a scoprire il corpo del suo "capo" Patel, ma l'assassino è ancora nel luogo del delitto e i due si incontrano. In quel momento Vimal deve scappare e salvarsi.
Quando leggevo i capitoli dove Vimal era il protagonista provavo un senso di tenerezza. Un ragazzino che lavora, che rischia la vita per trasportare diamanti e che fugge, da solo. Al mondo non c'è nessuno che possa aiutarlo, neanche la sua famiglia o la ragazza di cui è innamorato (o almeno è quello che ho visto io leggendo).
L'assassino cerca in tutti i modi di rintracciare Vimal ma nel frattempo commette altri omicidi, tutti con lo stesso elemento: anelli con  diamanti. 
Deaver è bravo a far odiare un personaggio al lettore. In questo caso è un russo che pensa che le donne sono buone solo a fare due cose, una a stare in cucina (e solo con questo pensiero come non si fa ad odiare?!) e l'altra potete immaginare! Il suo modo di pensare, di agire contro le vittime. Non  conosce la pietà e non sa cosa significa fermarsi difronte a persone che ti implorano di lasciarle vivere.
Ma dall'altra parte ci sono Rhyme e Sachs. Lui è una persona che usa molto l'intelletto e non perché si trova su un letto, bloccato. Lui ha sempre agito così. Prima pensa e poi agisci. Per questo è perfetto insieme a Sachs. Lei prima agisce e poi pensa. Lei corre in auto senza pensare, come se l'auto fosse un arto e non un oggetto.
Come dicevo prima la storia è costellata da molti colpi di scena. Le domande sono tante:
Perché i diamanti non sono stati rubati? Cosa vuole in realtà l'assassino? 
Ma se conoscete Deaver la domanda giusta è: Chi è che tira i fili in realtà?
Certo, perché c'è una persona dietro a tutto questo. Ma non faccio spoiler ma chi ama e segue la serie durante gli ultimi capitoli sorriderà come ho fatto io!

Leggendo i suoi libri ormai non faccio più caso al'ambientazione. E sapete perché? Perché mi sembra di passeggiare nel paese dove vivo. Ormai conosco tutto, sia casa sua, con le vetrate grandi con vista su Central Park che le strade di New York.

Vi lascio con una chicca alla Rhyme:

<<Ehi, ho parlato con mia sorella. Ha avuto un'idea. Mi procuro una protesi temporanea. Un gancio, hai presente? Porterà i bambini e, indovina? Faremo quella roba di Wolverine. Lo adoreranno.>>
<<Wolverine?>>
<<Il supereroe del film, sai...>>
<<C'è un film che si chiama così?>>
<<Non esci molto, vero Lincoln?>>

Ma questa frase mi ha colpito:

Certi nemici possono essere dimenticati, altri è opportuno che muoiano.

Voto: 5/5
Consigliato: Sì, ma in questo caso non posso dirvi di leggere questo senza aver letto gli altri libri perché la chicca finale è importante. Un colpo di scena che ti esplode in faccia e vi lascerà interdetti per qualche minuto. Se non conoscete le storie precedenti non potete capire la sua importanza.


SE ANCHE TU AMI I LIBRI SOSTIENI LA MIA PASSIONE
 CON UN SEMPLICE MI PIACE. GRAZIE.