martedì 9 aprile 2019

IL THRILLER DELLE 5- INTERVISTA A LUDOVICO PAGANELLI


Ecco a voi la mia intervista all'autore Ludovico Paganelli. Dopo aver letto il suo libro (che mi è piaciuto tantissimo) volevo sapere di più, conoscere qualche piccola chicca del libro "Il seme della violenza".
Buona lettura! 



Come nasce l’idea di questo libro “Il seme della violenza”?
Come tutte le belle cose, questo libro nasce per caso. Tre anni fa mi trovavo spesso in treno a viaggiare sulla linea tra Milano e Santa Margherita Ligure. Per non disperdere il tempo trascorso seduto in solitudine sulla poltrona dello scompartimento, ho iniziato a scrivere il mio romanzo. E più il tempo passava, più io mi appassionavo e così, quasi senza accorgermene, dopo circa un anno sono arrivato alla fine della storia. 

Ci racconti un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Prima di spedire la bozza alle case editrici, volli far leggere il romanzo a un’amica ma senza rivelare che ne fossi io l’autore, in modo da ottenere una valutazione oggettiva e senza condizionamenti. Lei ne rimase entusiasta e così, grazie anche al prezioso sostegno di mia moglie Paola, inviai il tutto a 5/6 editori diversi e il primo a rispondere fu proprio Mondadori.  

Cos’hai provato quando hai visto per la prima volta il libro stampato tra le mani?
Un’emozione indescrivibile. Ancora oggi, a circa un anno dall’uscita e dopo essere arrivato alla terza edizione, mi sembra un sogno vedere “Il Seme della Violenza” in vetrina o sulle mensole delle librerie.

Margot è un commissario della polizia. A chi ti sei ispirato per creare questo personaggio?
Ho lavorato molto intorno a Margot, sino a realizzare un personaggio sui generis, una donna dal profilo caratteriale carismatico e a tratti ambiguo. Lei può essere amata od odiata, secondo le sensibilità, tuttavia mi occorreva proprio una donna come lei per raccontare la storia che avevo in mente e per affrontare i temi che vengono trattati all’interno del romanzo.

Visto il susseguirsi degli eventi che portano all’ultimo capitolo ci sarà un seguito?
“Il Seme della Violenza” si conclude con il racconto della vita della protagonista, Margot Blanchard. Restano però aperti taluni capitoli che meritano di essere sviluppati. Quindi sì, ci sarà un seguito.

Stai già lavorando a qualche altro progetto? Vuoi anticiparci qualcosa?
Come dicevo, sto lavorando a un secondo romanzo, il seguito de “Il Seme della Violenza”, nel quale la storia della vittima sarà legata a una vicenda accaduta durante la Seconda Guerra Mondiale. Sarà una storia di solitudine, disagio e compromessi. 

Hai un consiglio da dare alle persone che desiderano scrivere un libro?
Occorrono molta costanza e determinazione, oltre a una grande fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Un altro consiglio che mi sento di dare, è di cercare di scrivere nel modo più chiaro e lineare possibile, senza perdersi in troppi incisi o capoversi forzati e ridondanti, che rischiano solo di disorientare il lettore.

Chi sono i tuoi autori Thriller/gialli preferiti e perché?
Agatha Christie e Georges Simenon, ma da buon milanese anche Scerbanenco. Amo molto anche i giallisti svedesi, come Camilla Lackberg.