di Laura Marshall
Trama: Il mio nome è Louise Williams e oggi ho ricevuto un messaggio diverso dagli altri. «Maria Weston vuole stringere amicizia con te.» Forse è stato proprio questo il problema, fin dall'inizio. Maria Weston voleva diventare mia amica, e io l'ho delusa.
Recensione: Era da diverso tempo che desideravo leggere questo libro. Tante recensioni positive e tante persone che lo consideravano come "piccolo capolavoro".
Ma è davvero così?
Partiamo dal presupposto che, io sono abituata a leggere tantissimi thriller psicologici quindi, trovare un libro che davvero mi riesce a colpire non è facile. Forse ho standard troppo alti o forse spero sempre in un finale che mi lascia sconvolta.
Louise riceve una richiesta di amicizia da parte di una ragazza, una sua vecchia compagna di classe, Maria, deceduta durante il ballo scolastico. Poco dopo riceve la richiesta di partecipare alla rimpatriata scolastica. Nel frattempo riallaccia dei rapporti con la sua amica delle superiori che non sentiva da 25 anni e scopre che anche lei ha ricevuto quella richiesta di amicizia. Ma perché è così turbata?
La storia gira attorno a questa domanda.
Il libro è composto da 2 fili temporali. Presente e 1989 (l'anno in cui è morta Maria). Durante il primo capitolo del passato la protagonista, Louise ho imparato ad odiarla.
Per stare vicino alla ragazza "giusta", quella popolare lascia in disparte la sua amica delle elementari. Per me una cosa inaudita, è una cosa che non avrei mai potuto fare e pensare che esistono persone che fanno questa scelta mi sbalordisce. Per tutto il tempo lei diventa succube, anche quando scopre che in realtà sta bene con la nuova arrivata, Maria.
Nessun personaggio spicca di simpatia ma quello che mi ha stupito di più è il fatto che non accade nulla.
Tutto si svolge lentamente, lei che parla del figlio con la sua migliore amica Polly, lei che lavora a casa, lei divorziata, lei e il suo passato. Arrivata a pagina 200 accade una cosa, la prima. Eppure l'autrice non è riuscita ad approfittare di questo guizzo così, dopo poche pagine ci ritroviamo ancora nel nulla. Nella sua vita monotona.
Diciamo che ci sono due finali:
Il primo molto prevedibile.
Il secondo forse un po' meno ma nulla di eclatante.
Ho aspettato per troppe pagine una scossa, qualcosa che mi lasciasse a bocca aperta, ma non è successo.
Non capisco perché ha avuto così tanto successo. Forse perché chi ha letto questo libro non è abituato a questo genere? Oppure cercavano una lettura semplice? Non saprei, so solo che non mi sento di consigliarlo a chi mi chiede un thriller psicologico.
L'unica nota positiva è la scrittura, scorrevole e questo aiuta a terminarlo velocemente!
Voto: 2/5
Consigliato: No!
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