Trama: A Madrid vive una famiglia come tante: una madre vedova ormai anziana, tre figli adulti. La madre fra poco compirà ottant’anni e, per l’occasione, l’unico figlio maschio vuole organizzare un pranzo che riunisca tutti. Ma le sorelle non ci stanno: ha forse dimenticato che non si parlano più da mesi? In effetti, a ben guardare la situazione è tutt’altro che idilliaca. Nel tempo, malumori e risentimenti di ogni sorta hanno logorato i rapporti, in un groviglio di accuse reciproche che sembra inestricabile: la gelosia fra le due figlie, il loro comune rancore verso il fratello, ma anche verso la madre, colpevole di aver sempre preferito lui. All’annuncio di questo pranzo imminente, i problemi tornano a galla e ognuna delle donne di famiglia cerca un’alleata in Aurora, l’irreprensibile nuora e cognata che suo malgrado è diventata la confidente di tutti ed è costretta a trascorrere le giornate al telefono ascoltando le loro lamentele. Cosa che comincia a pesarle più di quanto potesse immaginare… Si può parlare di tutto con i propri cari? Nessun racconto è innocente, tantomeno lo è quello che ci raccontiamo sulla nostra famiglia.
Recensione: in questo momento avevo bisogno di leggere un libro come “pioggia
sottile”. Ho assaporato il primo capitolo per procedere la lettura immergendomi
completamente in una famiglia che non conoscevo ma che per qualche piccolo
riflesso ho avuto la sensazione di percepire sensazioni ed emozioni che ho
provato anche io. Questo mi fa capire che alla fine tutti siamo uguali anche se
completamente differenti.
Ci troviamo a Madrid in un momento particolare di questa famiglia, cioè
gli 80 anni della madre. Gabriel decide di festeggiare il compleanno della
mamma a casa sua, ha in mente un menu particolare e sofisticato e naturalmente
ci saranno anche le sue sorelle. Si sente elettrizzato da questo evento ma
vicino a lui c’è Aurora, la moglie e il vero perno di questa storia.
Lei conosce tutti i segreti della famiglia, sa cosa pensano uno dell’altro
ma conserva tutto dentro di sé. Quando sente il marito parlare così sembra che
si sia scordato di tutto quello che è successo in passato, che le sorelle non
si parlano tra di loro e che forse la spaccatura è così profonda che
difficilmente si potrà riparare. In tutti i modi cerca di dissuaderlo ma
invano.
I capitoli sono alternati, da una parte Gabriel e Aurora che dialogano
tra di loro parlando della famiglia e dei problemi mentre dall’altra conosciamo
questi personaggi nel passato, quando erano ancora dei ragazzi e loro padre era
ancora vivo. Man mano che procede la storia capiamo le sofferenze e le
difficoltà che hanno avuto e come la madre sia riuscita a reinventarsi sempre.
Ho amato la delicatezza di Aurora e del fatto che sia lei l’anello di
congiunzione della famiglia, quella che in realtà è entrata come estranea ma
che con la sua gentilezza e simpatia riesca a sorridere a tutti. Si confidano
con lei perché sanno che sa mantenere i segreti ma è anche una grande
ascoltatrice.
Luis Landero, l’autore di questo bellissimo romanzo, entra in punta di
piedi nella storia e riesce a renderla famigliare a tutti i lettori. Di
descrizioni ce ne sono davvero poche e ne fa da padrona il dialogo. Quello che
in realtà dovrebbe essere presente in tutte le case, ma non quello superficiale
del “come va?” ma quello del “dimmi come stai”.
Una lettura affascinante e particolare, un libro che si legge
velocemente ma che alla fine ti lascia tanto nel cuore.
Voto: 5/5
Consigliato: sì!