giovedì 22 dicembre 2022

PANINI AL PROSCIUTTO – STORIA DI UN’ASSASSINA DI CHRISTIAN CANTELLI PODESTA’

 

Trama: Caterina passa la sua vita servendo panini in un chiosco vicino alla spiaggia in California, nel tempo libero deve accudire il marito, ormai invalido da parecchi anni. La vista, ogni sera, del coniuge sofferente la spinge a cercare una soluzione drastica: recargli una morte indolore. Ma chi mai poteva pensare che da questo pensiero, come una scintilla dentro lei, nascesse la mente di una serial killer? Spinta a trovare la dose giusta di "Digitale purpurea", un fiore velenoso che non lascia tracce, Caterina sconvolgerà la sua vita e quella della sua contrada. Prima spinta da curiosità e successivamente da scelte morali, la donna servirà i suoi panini al prosciutto conditi con ingrediente segreto: il veleno della Digitalis. Un romanzo noir ricco di colpi di scena, climax e suspence, nella cornice di una regione soleggiata e magica. Riuscirà la protagonista a portare a termine il suo intento eludendo le indagini?

 

Recensione: lo devo ammettere, questo libro mi ha colpito fin dal primo momento in cui ho letto la trama. Non so perché ma questa storia sembra così vicina alla realtà da far quasi male.


Caterina è la protagonista di questo giallo. Diciamo che se volete capire il suo modo di agire basta leggere il primo capitolo dedicato proprio a lei.

Arriva in California per una semplice vacanza ma conosce l’amore. Quel tipo di amore che ti lascia con il fiato sospeso e le gambe molli. I primi anni sono idilliaci e si può dire che lei ha tutto quello che desidera e il suo amore viene coronato dall’arrivo di una bambina, Barbara (nome scelto grazie alla canzone dei Beach Boys) mentre il marito continua a lavorare in questo chiosco che pullula sempre di gente.

Però la vita riesce a darti sempre uno schiaffo quando meno te lo aspetti. Caterina si ritrova, nel giro di poco, a dover lavorare ore intere in quel chiosco, da sola e senza nessun aiuto perché il marito ha una malattia degenerativa. Ormai è diventata una specie di automa, fa tutto in modo meccanico senza neanche pensare, ascolta le richieste delle persone e lavora senza mai alzare la testa ma tutto questo sarà solo l’inizio del suo personale oblio.

Quando ho finito di leggere il libro mi sono chiesta: ma si può comprendere un’assassina come Caterina? Si possono davvero uccidere delle persone solo perché la nostra vita ha subito troppe ingiustizie?

Questo libro non l’ho letto ma letteralmente divorato (giuro, non c’era nessun tipo di veleno tra le pagine), ho trovato affascinante non solo la storia in sé ma la psicologia complessa e a tratti surreale di Caterina. Ogni pagina era una scoperta continua del suo modo di agire. Mi chiedevo se alla fine poteva mettere un freno alla sua voglia di uccidere ma sembrava che nulla potesse fermarla. Sono rimasta basita quando, alla prima prova di omicidio, quando l’uomo che si è mangiato il panino avvelenato, lei non si è mossa di un millimetro. Ha guardato quel corpo a terra e a continuato a far finta di nulla. Quando ha parlato con la polizia sembrava avesse la scusa pronta e questo suo comportamento mi ha messo i brividi perché pensare di aver ucciso qualcuno, anche con un veleno (quindi niente morte violenta come per qualsiasi arma) dovrebbe lasciarti almeno della tristezza o rimpianto… invece a lei l’ha rinvigorita, come se fosse rinata una seconda volta.



Il molo di Santa Monica


Ogni capitolo è studiato e strutturato in maniera tale da permettere al lettore di avere una panoramica sempre amplia e nuova del personaggio e di quello che vuole fare. Bellissime le descrizioni che mi riportano ai telefilm che guardavo da ragazzina.

“Le struggenti note del violino suonato da un artista di strada venivano trasportate dal vento tiepido del pacifico, mentre il volo dei gabbiani confermava che quello sarebbe stato un giorno di sole in California. Il cielo azzurro era solcato da bianchissime strisce di foschia, che si levavano verso l’alto via via che l’aria veniva riscaldata dai primi raggi del mattino e già il molo turistico di Santa Monica, a Los Angeles aveva iniziato ad animarsi e riempirsi di gente.”

Bastano poche righe per immagina il luogo, sentire il profumo del mare e immergersi in questa storia.

Questo è il primo libro che leggo di Christian e devo dire che mi è piaciuto davvero molto, una storia originale con una protagonista da brividi!

 

Voto: 4,5/5

Consigliato: Sì, davvero un bel libro!