mercoledì 21 dicembre 2022

GRAND HOTEL DI SERENA VENDITTO

Trama: A Natale siamo tutti più buoni. E, nel caso di Malù Ferrari, archeologa con la passione per il giallo, anche più testardi e perspicaci del solito. Può un corso di pasticceria aprire le porte di un'indagine? Certo, se gli investigatori sono i quattro coinquilini di via Atri 36. L'innata curiosità di Malù la porta a seguire un laboratorio di cake design al Vomero Hill, un lussuoso albergo napoletano, ed è qui che Emiliano, un compagno di corso, la coinvolge in un'indagine non ufficiale sulla morte della madre, ex direttrice dell'hotel. Il caso è stato archiviato come "morte naturale" ma a lui non sembra tale, soprattutto da quando ha scovato un'agenda su cui la donna ha lasciato degli appunti misteriosi. Quando Emiliano viene trovato morto nel suo appartamento, anche Malù se ne convince: qualcuno voleva metterlo a tacere. Ma riuscirà a dimostrare al commissario De Iuliis che un malore e una rapina finita male, avvenuti a due anni l'uno dall'altra, nascondono in realtà due omicidi? E quali segreti custodiscono le camere del Vomero Hill? Per scoprirlo Malù può contare su una formidabile squadra di Irregolari: la sua Watson, ovvero Ariel, traduttrice di thriller sanguinolenti e romanzetti rosa; Samuel, sardo-nigeriano dalle mille qualità, non ultima la fierezza con cui osserva le tradizioni natalizie cagliaritane; Kobe, pianista giapponese dall'italiano fantasioso, alla ricerca del regalo perfetto per la sua Ayumi; e ovviamente il gatto nero Mycroft e il suo fiuto infallibile. Improbabili travestimenti, interrogatori ai confini della legalità, un vecchio caso mai chiuso e uno nuovo che non poteva capitare in un momento più sbagliato: pochi giorni prima di Natale, in una Napoli sfavillante, tra le luci dei quartieri dello shopping e i vicoletti del presepe di San Gregorio Armeno, fra incursioni di zampognari e dolci irresistibili. Districarsi non è facile, ma per i quattro detective dilettanti la vera impresa sembra essere un'altra, ben più ardua: la costruzione di un albero di Natale a prova di gatto.

 

Recensione: lo so, ho mille libri da leggere ma ieri sono andata a fare un giretto in libreria (dopo che i miei vicini hanno deciso di darsi al fai da te usando il trapano per tre ore consecutive) e ho trovato questo libro sullo scaffale dei “consigliati”.


Questo libro vorrebbe essere un giallo classico ma ha un misto di contaminazioni letterarie che non saprei bene come definirlo. Vuole essere un libro simpatico, con battutine e situazioni fuori dal comune, vuole stringere la mano a chi ama i gatti parlando dei soliti luoghi comuni, vuole fare tante cose, ma non riesce a catturare completamente il lettore.

La trama è molto semplice, in un hotel avviene un omicidio dove ci sarà anche la protagonista ad indagare. In tutto questo conosciamo i suoi coinquilini, il suo gatto Mycroft e il fidanzato.

La storia la posso definire “carina”, scusate ma non sono riuscita a trovare un termine più consono, la lettura procede molto bene perché l’autrice ha quella verve perfetta di scrittura per questo genere di gialli. C’è sempre qualcosa che ti spinge a voltare pagina anche se ho arricciato il naso per ben due volte.


Mycroft

La prima situazione assurda che accade è che la nostra cara protagonista Malù non vede la differenza tra un vero cadavere fatto a pezzi e una torta di cake design. Ora, ci può stare l’impatto del rosso nella stanza. Entri, accendi la luce e vedi quel colore così forte che imbratta ogni oggetto nella stanza ti viene un colpo, ma dopo 2 secondi capisci benissimo che non può essere sangue. Lei no, lei per diverse righe non capisce che le opere che si trovano sul suo tavolo sono torte. Spiegatemi com’è possibile questa cosa! Capisco che si vuole stare sul simpatico, ma così è solo terribile.

La seconda situazione assurda riguarda gli zampognari. Non voglio raccontarvi la scena, so solo che alla fine del capitolo ho capito che tre ore di trapano avrebbero fatto meno danni alla mia testa!

In tutto questo però vi devo dire che l’ambientazione a Napoli è stupenda. Io non ho mai avuto la possibilità di vedere questa città, di camminare tra i vicoli, di ascoltare il vociare delle persone… ma l’autrice è riuscita a trasportarmi dentro questa incredibile realtà.

“Le luci per strada, l’aria di neve, San Gregorio Armeno strapiena, il profumo dei dolci nell’androne del palazzo, le liste dei regali…”

Quanto mi piacerebbe poter vedere quello che ho potuto solo immaginare.

Mi spiace dirlo ma questo libro mi ha molto delusa, non mi aspettavo il capolavoro italiano ma neanche un libricino con una storia tirata per le lunghe (lo so, sono solo 220 pagine ma fidatevi, è fin troppo lunga) e che alla fine non mi ha lasciato nulla. Peccato.

 

Voto: 2/5 salvo solo le descrizioni.

Consigliato: No, ci sono gialli italiani che meritano tantissimo.