Recensione: lo so, ho mille libri da leggere ma ieri sono andata a fare
un giretto in libreria (dopo che i miei vicini hanno deciso di darsi al fai da
te usando il trapano per tre ore consecutive) e ho trovato questo libro sullo
scaffale dei “consigliati”.
Questo libro vorrebbe essere un giallo classico ma ha un misto di
contaminazioni letterarie che non saprei bene come definirlo. Vuole essere un
libro simpatico, con battutine e situazioni fuori dal comune, vuole stringere
la mano a chi ama i gatti parlando dei soliti luoghi comuni, vuole fare tante
cose, ma non riesce a catturare completamente il lettore.
La trama è molto semplice, in un hotel avviene un omicidio dove ci sarà
anche la protagonista ad indagare. In tutto questo conosciamo i suoi
coinquilini, il suo gatto Mycroft e il fidanzato.
La storia la posso definire “carina”, scusate ma non sono riuscita a trovare
un termine più consono, la lettura procede molto bene perché l’autrice ha
quella verve perfetta di scrittura per questo genere di gialli. C’è sempre
qualcosa che ti spinge a voltare pagina anche se ho arricciato il naso per ben
due volte.
La prima situazione assurda che accade è che la nostra cara protagonista
Malù non vede la differenza tra un vero cadavere fatto a pezzi e una torta di
cake design. Ora, ci può stare l’impatto del rosso nella stanza. Entri, accendi
la luce e vedi quel colore così forte che imbratta ogni oggetto nella stanza ti
viene un colpo, ma dopo 2 secondi capisci benissimo che non può essere sangue. Lei
no, lei per diverse righe non capisce che le opere che si trovano sul suo
tavolo sono torte. Spiegatemi com’è possibile questa cosa! Capisco che si vuole
stare sul simpatico, ma così è solo terribile.
La seconda situazione assurda riguarda gli zampognari. Non voglio raccontarvi
la scena, so solo che alla fine del capitolo ho capito che tre ore di trapano
avrebbero fatto meno danni alla mia testa!
In tutto questo però vi devo dire che l’ambientazione a Napoli è
stupenda. Io non ho mai avuto la possibilità di vedere questa città, di
camminare tra i vicoli, di ascoltare il vociare delle persone… ma l’autrice è
riuscita a trasportarmi dentro questa incredibile realtà.
“Le luci per strada, l’aria di neve, San
Gregorio Armeno strapiena, il profumo dei dolci nell’androne del palazzo, le
liste dei regali…”
Quanto mi piacerebbe poter vedere quello che ho potuto solo immaginare.
Mi spiace dirlo ma questo libro mi ha molto delusa, non mi aspettavo il
capolavoro italiano ma neanche un libricino con una storia tirata per le lunghe
(lo so, sono solo 220 pagine ma fidatevi, è fin troppo lunga) e che alla fine
non mi ha lasciato nulla. Peccato.
Voto: 2/5 salvo solo le descrizioni.
Consigliato: No, ci sono gialli italiani che meritano tantissimo.