IL COLBACCO DI SOFIA
Di François
Morlupi
Recensione: vi
ho parlato tanto e spesso del primo libro di Morlupi perché penso che lui sia
un grande autore ed è riuscito a creare dei personaggi particolari, con diverse
sfumature caratteriali, con passioni, gioie e dolori e sono proprio questi
particolari a rendere incredibili questi libri.
La cosa più
bella è la netta differenza che troviamo tra i vari capitoli. Mi spiego meglio.
Se nel primo
libro il commissario Ansaldi e i suoi colleghi si dividono tra l’Italia e la
Corsica, qui ci troviamo divisi tra Roma e Sofia.
Roma, descritta
con naturalezza dall’autore, ci fa rivivere, in poche righe, la vena umoristica
tipica dei romani. Se qui possiamo sentire il caldo della città appena giriamo
pagina e ci troviamo a Sofia e il mondo attorno a noi lettori cambia
completamente.
Ci troviamo
in una città coperta dalla neve, dal freddo pungente che ti entra nei vestiti e
ti fa venire i brividi lungo la schiena, una città che inizialmente non è
cordiale con Ansaldi e la collega Loy. Certo, il commissario è stato obbligato
a fare quel lungo viaggio perché, dopo che un ragazzo ha consegnato una
chiavetta USB che conteneva un video dove un uomo veniva ucciso, la polizia bulgara
avrebbe voluto interrogarlo ma il ragazzo si è ucciso con una capsula di
cianuro e un biglietto con scritto Ansaldi.
Qui le
premesse per un thriller mozzafiato ci sono tutte e non rimanete assolutamente
delusi.
In questo
libro, oltre le descrizioni dei luoghi mi sono piaciuti i personaggi. Rispetto
al primo possiamo viverli in modo differente. Dopo aver subito un grave lutto
che ha colpito tutto il commissariato vediamo quello che questa morte ha
significato per loro. Si sa che la vita deve procedere eppure per tutto il
tempo si può vedere quel velo di malinconia di chi sta davvero male, di chi
vorrebbe rialzarsi ma fa fatica e l’unico modo per riuscirci è non rimanere da
soli.
Spesso
alcuni lettori si spaventano quando i capitoli sono alternati tra due città
diverse o tempi diversi perché hanno paura di “perdersi” la narrazione. In
questo caso non capita anche perché ci troviamo spesso con diversi colpi di
scena che non riguardano per forza il filone principale della storia ma anche i
personaggi.
Questo è un
libro voltapagina, uno di quelli dalla quale fai fatica a staccarti perché
tutto è ben congeniato dall’inizio alla fine.
La cosa più
difficile, per uno scrittore, è riuscire a mantenere il livello alto e la
bravura del primo libro, qui secondo me, Morlupi si è superato. Credo, ma è una
mia opinione, che sia riuscita a farlo perché non ha dovuto presentare i
personaggi come nel primo libro, non ha dovuto ricreare nuovamente un possibile
legame tra lettore e protagonista quindi è riuscito a dare libero sfogo a tutti
quei particolari che rendono piacevole e bello un libro.
Se amate i
gialli ambientati in Italia (e non solo), se amate i personaggi che non sono
solo duri e tosti come Bruce Willis ma che hanno quel senso di fragilità tipico
delle persone vere, se amate le indagini che non entrano nei dettagli questo
libro è perfetto per voi! E se non avete letto ancora il suo primo libro ve lo
consiglio assolutamente!
Voto: 5/5
Consigliato:
Sì, ma iniziate dal primo: Formule mortali.