IL MISTERO DELLA CASA DELLE CIVETTE
Di Max e Francsco Morini
Trama: Mentre sono impegnati con l’inventario della loro libreria,
in un novembre piovoso e freddo, Ettore Misericordia e Fango vengono chiamati
dall’ispettore Ceratti. Una cartomante è stata uccisa in piena notte nel suo
appartamento in piazza Vittorio. La dinamica dell’omicidio è piuttosto strana,
perché la vittima è stata ferita a morte con un compasso, noto simbolo
massonico. Per aiutare Ceratti a risolvere il caso, questa volta il
libraio-detective e il suo fido assistente, tra sorprese e colpi di scena, si dovranno
confrontare con le ombre e i segreti della vittima. Nel corso di una lunga e
ingarbugliata indagine nella Roma magica ed esoterica, Misericordia dovrà
districarsi tra indizi e sospettati, scavando nei segreti della Casa delle
Civette di Villa Torlonia: luogo depositario di un misterioso enigma legato al
Principe Giovanni Torlonia, vecchio e bizzarro inquilino che la abitò nei primi
del Novecento e a sua volta vicino ad altri due inquietanti personaggi, il
sensitivo Gustavo Rol e Benito Mussolini.
Recensione: Questo è il secondo libro che leggo con
protagonisti Ettore e Fango. Qui ci troviamo tra le mani un classico giallo
ambientato in Italia dove, pagina dopo pagina, ci troviamo a cercare indizi per
risolvere il caso.
Il libro inizia con l’ambientazione perfetta per ogni
lettore. Ettore è il proprietario di una polverosa e affascinante libreria a
Roma, lui è un personaggio sopra le righe che ama poltrire nel retro della
bottega mentre Fango svolge tutti i lavori.
Questi due personaggi sono uno l’opposto dell’altro
eppure riescono a completarsi soprattutto nella cosa in cui riescono a fare
meglio… vendere libri? No, risolvere i delitti.
In questo libro seguiamo una pista esoterica che ci
porterà a conoscere il passato di alcuni personaggi di spicco di Roma, tra cui
Gustavo Rol un famoso sensitivo e Benito Mussolini.
Questo libro lo portavo sempre in borsa e qualsiasi
momento era buono per leggerlo perché la regola del giallo perfetto è quello di
tenere sulle spine il lettore. E qui i due scrittori ci sono riusciti
benissimo.
Oltre al contrasto netto che vediamo e sentiamo tra i due
personaggi principali, quello che ho amato sono state le atmosfere. Una città
come Roma descritta in un modo vero e crudo, le descrizioni della Casa delle
Civette ammantata da quel fascino misterioso del passato e infine indagini.
Sì, perché in alcuni momenti mi sono chiesta cosa fosse
vero. Qui si parla di mistero dell’occulto, di lettura di carte e cosa
significa crede in qualcosa che non puoi vedere.
Ettore e Misericordia, insieme alla squadra che indaga
alla ricerca del colpevole, ci portano nei meandri dei loro pensieri, delle
loro intuizioni e anche se inizialmente è difficile capire dove vogliono
arrivare alla fine il lettore si troverà di fronte alla risoluzione del caso.
La scrittura rende la lettura molto fluida e ho
particolarmente apprezzato i capitoli brevi.
Voto: 4,5
Consigliato: Sì, a chi ama i gialli, a chi ha bisogno di
staccare da altri genere e anche a chi si vuole approcciare per la prima volta
ai gialli italiani.