Recensione: per me questo libro è stata una vera rivelazione. Erano anni che non leggevo un libro, con fantasmi, che mi prendesse così tanto.
La storia inizia in modo assolutamente classico, Adrienne si trasferisce
in questa grandissima villa che si trova in cima ad una collina. La prozia Edith
ha deciso di lasciarla a lei perché è l’unica parente che è rimasta.
Adrienne è felice perché da quando la madre si è ammalata e poi morta le
sue finanze sono sempre in rosso. Nel momento in cui ha ricevuto l’eredità
abitava da una sua amica ma sapeva che non sarebbe durata per molto. Quello per
lei era un nuovo inizio.
Insieme al suo gatto si trasferiscono ma la casa non era proprio come si
aspettava. Incise sul tavolo e su alcune assi di legno, la zia Edith, aveva
lasciato dei messaggi, come dei promemoria da seguire costantemente. “Niente
specchi” e “accendi la candela il venerdì”.
Adrienne trovava strane queste regole ma considerando che Edith era
molto anziana poteva comprendere la sua eccentricità eppure non è l’unica cosa
strana della casa. Tutti conoscono Ashburn House per il suo passato, lì sono
avvenuti degli omicidi ma in realtà nessuno ha mai saputo realmente quello che
è accaduto.
Non mi sento di definire questo libro un horror vero e proprio ma
diciamo che c’è una componente soprannaturale che mi è piaciuta e che l’autrice
ha gestito al meglio.
Ammettiamolo, quando leggiamo di case infestate sembra sempre un unico
grande cliché e spesso quando leggiamo una trama che ci sembra famigliare tentenniamo
un po’. Io non so il perché ma questo libro mi ha attratto fin da subito, sono
bastate le cinque righe lette in libreria per acquistarlo senza problemi o
timori.
La storia inizia in sordina, l’autrice vuole che impariamo a conoscere
bene Ashburn House, ci fa vedere tutte le stanze, i dipinti e il secondo piano
dove non c’è elettricità. Ci fa immaginare questo giardino immenso ma con
alberi spogli e la piccola stradine che conduce in paese. Dobbiamo prendere
famigliarità con tutto quello che ci circonda per poi addentrarci pian piano
nella storia.
Iniziano ad accadere delle cose che si possono definire “piccoli
incidenti” o “sviste” ma ben presto si capisce che dietro c’è qualcosa o
qualcuno.
Oltre alla storia che pian piano inizia a decollare quello che mi ha
lasciato davvero stupefatta sono le descrizioni.
L’autrice è riuscita a farmi percepire il freddo, la stanchezza o l’ansia
che provava la stessa protagonista. Mi è piaciuto il modo in cui non ha
lasciato nulla di sospeso ma ha cercato in tutti i modi di far capire al
lettore l’importanza di ogni singolo elemento.
Il finale l’ho trovato a tratti spaventoso e a tratti romantico, un
misto che sembra strano ma che alla fine conclude una storia bellissima.
Voto: 5/5
Consigliato: Sì, a tutti!