Nel riadattarsi alla vecchia routine, Lou si rende
conto che ad alcune domande inquietanti su ciò che ha preceduto la sua morte
non è facile dare risposta, e che non sempre può fidarsi di coloro che le
stanno intorno.
Recensione: lo so che molti di voi non erano convinti di leggere questo
libro per “colpa” della trama, da una parte vi do anche ragione ma leggendolo
ho scoperto una storia completamente diversa rispetto a quella presentata!
Lou è stata uccisa da un serial killer ma Lou è ancora in vita. Questo
inizio sembra una puntata del telefilm “hai confini della realtà” ma è proprio
questo particolare a rendere la storia diversa dal solito e anche interessante.
Il vero corpo di Lou sta marcendo sotto terra ma quello che lei usa come
involucro è semplicemente un clone, però tutti i suoi pensieri, i desideri, le
paure e i sogni che aveva prima di essere uccisa sono ancora lì con lei. La sua
essenza esiste.
In questa storia, la protagonista affronterà una situazione difficile da
capire, la gente la guarda in modo strano, sua figlia di pochi mesi piange
quando è in braccio a lei ma in quei momenti, subito dopo essere riportata in
vita ha solo un unico pensiero: perché un seriel killer mi ha uccisa?
Lou partecipa a degli incontri con altre ragazze che sono state ucciso
dallo stesso assassino e che sono state riportate in vita e con una di loro
crea un forte legame che la porterà in carcere a conoscere il suo aguzzino… ma
proprio a pagina 134 ci sarà la svolta della storia!
Voglio subito partire con un punto fondamentale e che frena molti
lettori nell’affrontare questo libro: qui non si parla di fantascienza, non ci
sono laboratori di clonazione o altro. La storia inizia nel momento in cui Lou
è già ritornata a casa e ha già iniziato a lavorare.
L’unico filo quasi invisibile e surreale è il fatto che lei sia un clone
ma per tutta la storia lei si comporta come una donna normale!
La protagonista è uno di quei personaggi che da sola deve affrontare
delle situazioni nuove ma che solo una manciata di persone può davvero capire
come si sente. Le sue fragilità sono quasi costanti eppure alla fine riuscirà a
confrontarsi con quell’assassino che l’ha aspettata al parco durante la corsa e
che l’ha uccisa senza problemi.
Come ci si sente ad essere uccisi?
Questa è una di quelle domande che in realtà non viene mai affrontato
nei libri anche perché si possono fare solo supposizioni, qui invece Lou ha la
delicatezza di raccontare molte sfumature di una situazione che non dovrebbe
mai accadere.
Per chi ha mollato il libro e non se la sente di proseguire consiglio di
saltare direttamente a pagina 134, quella svolta potrebbe cambiare l’opinione
che avete sul libro, da lì in poi tutto quello che pensavate di sapere verrà
completamente ribaltato.
Questo è un libro completamente diverso da quello che leggo di solito ma
devo dire che l’ho davvero apprezzato.
Voto: 4,5/5
Consigliato: Sì! E non fermatevi alla parola clone altrimenti vi perdete
davvero un bel libro!