Trama: Il racconto "La casa stregata" venne ispirato a Lovecraft da una casa realmente esistente a Providence, da lui definita "maledetta o nutrita di cadaveri". Antichi orrori che si risvegliano, presenze demoniache, senso di oppressione incombente: Lovecraft padroneggia con maestria senza pari tutti gli elementi necessari a generare una suspense tesa e assoluta, quasi insopportabile per il lettore.
Recensione: ieri sono passata in biblioteca e ho notato questo piccolo
libricino abbandonato tra gli scaffali. Edizione Newton dalle dimensioni
ridotte dal titolo “La casa stregata”. Di Lovecraft ho letto alcuni racconti
quando frequentavo la prima media ma ho un vago ricordo di quelle letture, così
ho preso la palla al balzo e ho deciso di leggerlo.
I protagonisti sono un ragazzo giovane e lo zio dottore Whipple e la
storia gira attorno ad una casa stregata che si trova in Benefit Street. Una di
quelle abitazioni austere che solo a vederle fanno venire i brividi, eppure
attorno a questa casa girano molte leggende.
Niente riesce a crescere tra quelle quattro mura, ed è davvero così. Ma
perché? Che cosa rende pericolosa questa casa?
Un racconto che personalmente non mi ha fatto paura (e devo ammettere
che per ora nessun libro mi ha mai davvero provocato questo sentimento) però ho
apprezzato ogni singola parola del racconto.
Si nota fin da subito come Lovecraft sia attento con le parole, come in
due pagine riesce a descrivere una casa nei minimi dettagli senza cadere nella
noia. Un’ampia parte è dedicata a tutte le persone che ci hanno abitato e che
sono morte per i motivi più disperati.
Mi immagino Lovecraft che crea questo grande albero genealogico con i
nomi di tutti i personaggi, con le date di nascita e morte e con il lavoro che
facevano.
La storia procede tra passato e presente finché anche i due protagonisti
si trovano faccia a faccia con la verità e capiscono cosa regna realmente in
quel posto.
Un racconto diverso da quelli che sono abituata a leggere ma che mi ha
davvero stupita.
Piccolo particolare, mentre lo leggevo mi ha ricordato tantissimo la prima stagione della serie American Horror Story. Forse Ryan Murphy e Brad Falchuck (creatori della serie) si sono ispirati a questo racconto!
Voto: 4/5