Trama: Teddy è un dolce bambino di cinque anni, intelligente e curioso, che ama disegnare qualsiasi cosa: gli alberi, gli animali, i genitori e, occasionalmente, anche la sua amica immaginaria, Anya, che dorme sotto il suo letto e gioca con lui quando è da solo. Ma ora a occuparsi di lui per tutta l’estate c’è Mallory, la nuova babysitter. I due si sono piaciuti fin dal primo incontro, tanto che il signor Maxwell non ha potuto opporsi all’assunzione della ragazza, che nonostante la giovane età ha dei difficili trascorsi con la droga. All’apparenza tutto è perfetto: i Maxwell sono gentili e comprensivi, la loro casa sembra uscita direttamente dalla copertina di una rivista e le giornate sono scandite da una routine serena, che comprende giochi, pisolini e bagni in piscina. Fino a quando i disegni di Teddy cominciano a cambiare, diventano sempre più strani, cupi, quasi macabri e rivelano un tratto decisamente troppo complesso per un bambino di quell’età. Che cosa sta succedendo? Per Teddy è colpa di Anya, è lei a dirgli cosa rappresentare e a guidare la sua mano. Qualcosa non va e, anche se può sembrare una follia, solo Mallory può scoprire la verità prima che sia troppo tardi. Un thriller che sconfina nel paranormale e che, grazie alla forza espressiva delle illustrazioni, vi sorprenderà, pagina dopo pagina, in un inquietante crescendo, fino all’imprevedibile colpo di scena finale.
Recensione: Ho finito di leggere questo libro tre giorni fa ma, forse
per la prima volta, non mi sono buttata subito a scrivere le mie emozioni.
Questa volta avevo bisogno di interiorizzare quello che avevo letto e capire
bene come mi sentivo.
Nel
momento in cui inizia a lavorare a casa dei Maxwell è pulita da 19 mesi e ha
molta voglia di iniziare una nuova vita. Si affeziona subito a Teddy, un
bambino molto dolce
Teddy
ama disegnare ed è grazie al disegno che Mallory scoprirà che tutto quello che
sta vivendo, in realtà è una grande menzogna.
Parto
subito con il punto fondamentale di una recensione: questo libro mi è piaciuto
molto. Grazie alla scrittura semplice e fluida mi sono ritrovata a leggere 100 pagine
con facilità. Diciamo che la storia dei disegna e capire il perché fossero il
punto focale della storia non mi permetteva di chiudere il libro.
Mallory
è un personaggio alla quale lo scrittore ha dedicato ampio spazio
concentrandosi più sulla sua voglia di scoprire cosa rappresentassero i disegno
e il rapporto con Teddy rispetto ad altri elementi della sua vita. Questa cosa
però mi ha permesso comunque di conoscerla e capire alcune sfaccettature del
suo comportamento.
Per
intenderci, durante il colloquio con i Maxwell, pur di essere presa in
considerazione per quel lavoro, tira fuori il kit delle urine per far capire ai datori di lavoro se nei giorni precedenti
aveva fatto uso di droghe. Devo ammettere che quel comportamento mi ha lasciato
di stucco pensando a come sia difficile riuscire a rientrare nella società dopo
aver commesso un grave errore. Alla fine lei non aveva mai fatto male a nessuno
se non a sé stessa però, quando si parla di ex tossicodipendenti c’è sempre la
paura che il passato possa tornare a bussare alla porta.
Se Teddy
è un bambino dolce che usa la sua amica immaginaria per chiedere delle cose, in
realtà ha molti problemi a relazionarsi con gli altri bambini e preferisce
stare sempre da solo con Mallory. I Maxwell, invece, sono la tipica famiglia
perfettina. Tutto deve essere sistemato nel modo giusto, il cibo deve essere
solo biologico e non possono entrare merendine in casa. Visti da fuori sembrano
anche gentili ma quando pian piano iniziamo a conoscerli scopriamo tanti
problemi che li affliggono e un segreto troppo grande che cercano di
nascondere.
Questo
thriller paranormale è molto diverso rispetto a tutti quelli che ho letto in
precedenza ma in compenso ha una cosa in comune, cioè la parte iniziale.
Ci si
aspetta sempre di trovarsi un libro pieno di adrenalina e con colpi di scena
che ti fanno saltare sulla sedia ma per alcuni thriller non funziona proprio
così. Il paranormale inizia sempre in sordina. La storia e la vita dei
protagonisti deve sembrare all’apparenza normale, come qualsiasi altra storia.
Lo scrittore deve pian piano insinuarsi nella testa del lettore e lanciare qualche
sospetto o qualche dubbio. Spesso queste situazioni si insinuano in modo quasi
impercettibile ma chi legge sa già che qualcosa sta cambiando. I colpi di scena
inizieranno ad arrivare almeno a metà libro quando c’è una panoramica generale
sulla vita dei protagonisti e sulle vicende che stanno vivendo.
In
questo libro, devo ammettere che ci saranno state solo una quarantina di pagine
che hanno abbassato la mia soglia dell’attenzione ma sono passate talmente
tanto in fretta che alla fine non ho voluto dargli peso.
Il
finale! Questo finale è davvero degno di tutto il libro che avevo appena letto?
Devo ammettere di sì. Mi è piaciuto il modo in cui è finita la storia e di come
i disegni siano il fulcro principale e non una cosa fine a sé stessa.
Forse l’unica
pecca è che se un lettore è abituato ad un certo tipo di thriller o horror,
alla fine della storia non rimarrà scioccato ma avrà letto comunque un bel
romanzo.
Consigliato:
sì
Voto:
4/5