venerdì 4 febbraio 2022

IL TRAGHETTATORE DI WILLIAM PETER BLATTY

 

Trama: Joan Freeboard è una donna di successo, uno dei migliori agenti immobiliari di New York. Tra le mani ha un affare che le potrebbe fruttare un enorme guadagno: la vendita di Elsewhere. Una villa degli anni Trenta posta su una boscosa isola sul fiume Hudson. L'unico ostacolo all'impresa è la fama sinistra che circonda la casa, nota per essere infestata da inquieti e insidiosi spiriti maligni. Ma Joan ha un piano. Invitare per un breve soggiorno nella villa un esperto di fenomeni paranormali, una celebre sensitiva e un amico scrittore assai scettico cui spetterà il compito, una volta rientrato, di pubblicare un reportage della visita per sfatare le leggende che avvolgono Elsewhere. Una serie di segnali, però, comincia presto ad allarmare il gruppo: cosa sono quei rumori che, come nelle più classiche storie di fantasmi, echeggiano tra le pareti? I due sacerdoti che si aggirano per i corridoi sono o no un'allucinazione? Com'è possibile che ogni comunicazione col mondo esterno risulti impossibile? E dov'è finito poi il profilo di Manhattan, sull'altra riva del fiume? Tra schianti improvvisi e flebili mormorii, la villa rivela a poco a poco un passato rimosso, mentre un crescente terrore s'impadronisce dei suoi ospiti.

 

Recensione: quest’anno ho deciso di creare una challenge (che potete trovare in un post fissato in alto sulla bacheca della pagina Libri Thriller) e tra tutte le voci ho scelto di leggere un horror.

Non è mai facile scegliere un titolo che possa unire i gusti di tutte le persone. Ci sono i lettori appassionati del genere che cercano sempre titoli accattivanti e storie che davvero ti fanno venire un brivido lungo la schiena e poi ci sono i lettori che non amano questo genere.

 

Diciamo che “Il traghettatore” è un buon compromesso tra chi non ama leggere horror e chi non vuole una storia che faccia troppa paura.

 Joan Freeboard è una di quelle donne che nella realtà non riuscirei a tollerare. E infatti non ho mai creato un senso di empatia con lei.

Il suo lavoro è vendere case, a qualsiasi costo! Un giorno si trova a dover affrontare la vendita di una delle case più difficili che si trovano sul mercato e non è solo per il costo ma è per la sua storia. Tra quelle mura sono accaduti molti avvenimenti e girano molte storie di fantasmi.

Joan decide di invitare un sensitivo e scoprire cosa si cela dietro le storie che vengono raccontate.

 L’autore di questo libro ha anche scritto “L’esorcista”, famosissimo romanzo che è diventato anche uno dei film più spaventosi di tutti i tempi. Diciamo che solo da questo le mie aspettative erano davvero molto alte.

Mi era già preparata a qualche brivido, qualche emozione forte e perché no… anche paura.

 Non ho provato nulla di tutto questo!

 L’autore ha diviso il libro in tre parti.

 La premessa, dove incontriamo i protagonisti, scopriamo una parte della storia della casa. Ci lascia in sospeso diversi punti perfetti per far incuriosire e farci voltare pagina.

 La seconda parte, dove ci troviamo dentro la casa. Qui l’atmosfera cambia completamente e man mano che ci addentriamo nelle viscere della casa tutto diventa sempre più oscuro e nebbioso.

Veniamo a conoscenza delle persone che hanno abitato lì diversi anni prima, della loro storia e del perché quella casa incute così tanto timore. Del perché, entrano in una stanza, i protagonisti hanno come un déjà vu.

In questo momento il lettore si trova nel punto focale della storia, dovrebbe essere completamente catturato in una spirale di emozioni ma c’è un grande MA… il finale è assolutamente prevedibile.

 Non ho mai avuto per un solo secondo il dubbio di quello che stava succedendo, di quello che stavano passando tutti i protagonisti. Questo non è colpa delle descrizioni ma dei dialoghi.

 Ci sono due o tre frasi che sono un campanello d’allarme che ti svelano il finale, un grande spoiler che l’autore sta facendo al suo stesso libro.

 Ad un certo punto mi sono detta: “ma no, vedrai che tutto verrà ribaltato e io non ho capito nulla!”.

No, avevo capito.

Spesso usare delle descrizioni o frasi che svelano in modo velato il finale possono essere un vero autogol e rovinare una lettura.

 Detto questo, penso che la scrittura sia davvero molto bella, mi è piaciuto il fatto che Blatty si sia  focalizzato sull’atmosfera e sulla storia della casa piuttosto che prediligere altri punti che non erano fondamentali per la storia.

 Ho trovato interessanti anche le descrizioni dei personaggi, in alcuni momenti mi sembravano anche poetiche:

 

“I lunghi capelli neri cadevano come l’acqua di una cascata sulle spalle, profumate di giacinto e di primo mattino”.

 

Io non ho mai letto il romanzo “L’esorcista” ma è nella mia libreria e ora sono davvero curiosa di leggerlo.

 

 Voto: 6/10

 A chi lo consiglio: a tutti quei lettori che vorrebbero iniziare a leggere horror ma in modo graduale. Questo è perfetto.