Trama: Agosto 1976 - La tredicenne Elena Croci viene ritrovata priva di vita in fondo a un pozzo a Velate, un paese lacustre del nord Italia. Nel 2016, a distanza di quarant’anni, le ossa e il teschio di Elena, adornate da fiori di aconito all'interno delle cavità oculari vengono riesumate assieme al corpo dell’imprenditore Fosco Civelli.
A un anno dall’ improvviso allontanamento dalla prestigiosa Accademia di Milano e reduce dal termine della relazione con la collega Margot, a Cosimo Brasca – Cobra – viene assegnata la guida operativa del caso.
Marco Civelli, figlio dell’uomo ritrovato nel cimitero, angosciato da demoni di un misterioso passato, sembra essere estraneo ai fatti. Tuttavia, le voci interiori che lo guidano a ogni passo lo confondono, mostrandogli ombre scure e sibilandogli parole ambigue.
All’interno del certificato di morte di suo padre, Marco scorge un messaggio da parte del patologo che ha svolto l’autopsia. Loro ci osservano, scrive la donna, invitandolo a restare in guardia. Poche ore dopo, Marco trova il cadavere dello stesso patologo Sara Calanni con un aconito posato sulle labbra.
Qualcosa di oscuro si nasconde dentro al lago, tra i boschi e le vie di Velate: un segreto sopito per oltre quarant’anni che tenta di riemergere con forza primordiale.
Recensione:
quando ho finito di leggere l’ultima pagina e ho chiuso il libro, devo ammettere,
che mi è dispiaciuto dover lasciare questi personaggi e questa storia.
La
storia parte con una premessa molto interessante e che accompagna subito il
lettore verso un mistero particolare. Il corpo di Fosco Civelli viene riesumato
ma la particolarità è che son state ritrovate anche le ossa di una povera
bambina, Elena Croci, deceduta nel lontano 1976.
L’autore
ha utilizzato una delle tecniche che io adoro di più nei romanzi. I capitoli
alternati.
Da
una parte ci troviamo Cosimo Brasca detto “Cobra” che inizia ad indagare su
questo caso e dall’altra parte Marco, figlio dell’uomo riesumato.
Se
nei capitoli con Cobra ci troviamo in alcuni situazioni dinamiche, fatte di
domande, ricerche, ritrovamenti e tanta curiosità, dall’altra parte, con Marco
sembra di entrare in un pozzo buio.
Basta
leggere il primo capitolo dove lui è protagonista per capire il suo tormento i
pensieri che lo affliggono che gli corrodono l’anima. Inizialmente non riuscivo
a seguire il flusso dei suoi pensieri perché erano avvolti nella nebbia. Per un
attimo mi sono sentita persa ma man mano che leggevo capivo e comprendevo il
suo malessere.
Tra
questi due filoni principali ci troviamo degli sprazzi di vita passata
ambientata nel 1976, anno della morte della bambina Elena Croci.
Ho
apprezzato molto gli stacchi a fine capitolo che mi trascinavano a scoprire
sempre di più la storia, un volta pagina che mi ha lasciato spesso con il fiato
sospeso.
In
alcuni punti le descrizioni sono un perno fondamentale del romanzo. Io credo
che far entrare un lettore nel proprio mondo non sia facile, bisogna sempre
calibrare tutto alla perfezione e non esagerare mai, sia che si parli di
personaggi e delle loro storie private sia dei dialoghi.
Qui
ho notato un lavoro di scrittura certosino, non ho mai avuto la sensazione che
l’autore volesse esagerare, anzi, è stato molto bravo a bilanciare la storia
con il mistero.
Alla
fine, quello che mi sento di dire è: aspetto il suo secondo libro perché non
voglio assolutamente perdermelo!
Ora,
voglio scrivere una recensione sul libro, non sulla storia ma proprio
sull’oggetto!
Giuseppe
Bellini è uno scrittore che ha deciso di auto pubblicare il suo libro. Quando
ho avuto tra le mani il suo romanzo e ho potuto sfogliare le pagine posso dirvi
che la copertina è flessibile (morbida) e le pagine sono spesse (comode da
sfogliare e da girare senza rischiare che si strappano).
La
scelta del titolo ma soprattutto della copertina è interessante. Come vi dicevo
all’inizio, ha i colori perfetti e si mischiano con le sensazioni che prova il
lettore leggendo. Un prodotto curato nei minimi dettagli e si sente davvero il
fantastico lavoro che c’è dietro questo romanzo.
Complimenti!
Voto:
9/10
Consigliato:
Sì! A chi ama i romanzi ambientati in Italia, a chi ama i polizieschi ma anche
a chi ama il mistero.