mercoledì 23 febbraio 2022

I SEMI DEL MALE DI GIUSEPPE BELLINI

 

Trama: Agosto 1976 - La tredicenne Elena Croci viene ritrovata priva di vita in fondo a un pozzo a Velate, un paese lacustre del nord Italia. Nel 2016, a distanza di quarant’anni, le ossa e il teschio di Elena, adornate da fiori di aconito all'interno delle cavità oculari vengono riesumate assieme al corpo dell’imprenditore Fosco Civelli.

A un anno dall’ improvviso allontanamento dalla prestigiosa Accademia di Milano e reduce dal termine della relazione con la collega Margot, a Cosimo Brasca – Cobra – viene assegnata la guida operativa del caso.

Marco Civelli, figlio dell’uomo ritrovato nel cimitero, angosciato da demoni di un misterioso passato, sembra essere estraneo ai fatti. Tuttavia, le voci interiori che lo guidano a ogni passo lo confondono, mostrandogli ombre scure e sibilandogli parole ambigue.

All’interno del certificato di morte di suo padre, Marco scorge un messaggio da parte del patologo che ha svolto l’autopsia. Loro ci osservano, scrive la donna, invitandolo a restare in guardia. Poche ore dopo, Marco trova il cadavere dello stesso patologo Sara Calanni con un aconito posato sulle labbra.

Qualcosa di oscuro si nasconde dentro al lago, tra i boschi e le vie di Velate: un segreto sopito per oltre quarant’anni che tenta di riemergere con forza primordiale.

 

Recensione: quando ho finito di leggere l’ultima pagina e ho chiuso il libro, devo ammettere, che mi è dispiaciuto dover lasciare questi personaggi e questa storia.

La storia parte con una premessa molto interessante e che accompagna subito il lettore verso un mistero particolare. Il corpo di Fosco Civelli viene riesumato ma la particolarità è che son state ritrovate anche le ossa di una povera bambina, Elena Croci, deceduta nel lontano 1976.


Immaginatevi un cimitero in un paesino del nord Italia e di questi poliziotti che camminano tra le tombe in cerca di qualche indizio. L’atmosfera che mi sono immaginata assomiglia molto alla copertina del romanzo: grigia e cupa. Questo tipo di sensazione, in realtà, me la sono portata dietro per tutta la durata della lettura. Ad ogni pagina sentivo e capivo che dietro a quello che ci veniva raccontato c’era molto di più e che i misteri non sarebbero finiti con solo quelle riesumazioni. Infatti è stato così.

L’autore ha utilizzato una delle tecniche che io adoro di più nei romanzi. I capitoli alternati.

Da una parte ci troviamo Cosimo Brasca detto “Cobra” che inizia ad indagare su questo caso e dall’altra parte Marco, figlio dell’uomo riesumato.

Se nei capitoli con Cobra ci troviamo in alcuni situazioni dinamiche, fatte di domande, ricerche, ritrovamenti e tanta curiosità, dall’altra parte, con Marco sembra di entrare in un pozzo buio.

Basta leggere il primo capitolo dove lui è protagonista per capire il suo tormento i pensieri che lo affliggono che gli corrodono l’anima. Inizialmente non riuscivo a seguire il flusso dei suoi pensieri perché erano avvolti nella nebbia. Per un attimo mi sono sentita persa ma man mano che leggevo capivo e comprendevo il suo malessere.

Tra questi due filoni principali ci troviamo degli sprazzi di vita passata ambientata nel 1976, anno della morte della bambina Elena Croci.

Ho apprezzato molto gli stacchi a fine capitolo che mi trascinavano a scoprire sempre di più la storia, un volta pagina che mi ha lasciato spesso con il fiato sospeso.

In alcuni punti le descrizioni sono un perno fondamentale del romanzo. Io credo che far entrare un lettore nel proprio mondo non sia facile, bisogna sempre calibrare tutto alla perfezione e non esagerare mai, sia che si parli di personaggi e delle loro storie private sia dei dialoghi.

Qui ho notato un lavoro di scrittura certosino, non ho mai avuto la sensazione che l’autore volesse esagerare, anzi, è stato molto bravo a bilanciare la storia con il mistero.

Alla fine, quello che mi sento di dire è: aspetto il suo secondo libro perché non voglio assolutamente perdermelo!

Ora, voglio scrivere una recensione sul libro, non sulla storia ma proprio sull’oggetto!

Giuseppe Bellini è uno scrittore che ha deciso di auto pubblicare il suo libro. Quando ho avuto tra le mani il suo romanzo e ho potuto sfogliare le pagine posso dirvi che la copertina è flessibile (morbida) e le pagine sono spesse (comode da sfogliare e da girare senza rischiare che si strappano).

La scelta del titolo ma soprattutto della copertina è interessante. Come vi dicevo all’inizio, ha i colori perfetti e si mischiano con le sensazioni che prova il lettore leggendo. Un prodotto curato nei minimi dettagli e si sente davvero il fantastico lavoro che c’è dietro questo romanzo.

Complimenti!

Voto: 9/10

Consigliato: Sì! A chi ama i romanzi ambientati in Italia, a chi ama i polizieschi ma anche a chi ama il mistero.