giovedì 6 dicembre 2018

IL GIOCO DEL SUGGERITORE DONATO CARRISI (NO SPOILER)

IL GIOCO DEL SUGGERITORE

di Donato Carrisi



Trama: La chiamata al numero della polizia arriva verso sera da una fattoria isolata, a una quindicina di chilometri dalla città. A chiedere aiuto è la voce di una donna, spaventata. Ma sulla zona imperversa un violento temporale, e la prima pattuglia disponibile riesce a giungere soltanto ore dopo. Troppo tardi. Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che lascia gli investigatori senza alcuna risposta possibile – soltanto un enigma. C’è un’unica persona in grado di svelare il messaggio celato dentro al male, ma quella persona non è più una poliziotta. Ha lasciato il suo lavoro di cacciatrice di persone scomparse e si è ritirata a vivere un’esistenza isolata in riva a un lago, con la sola compagnia della figlia Alice. Tuttavia, quando viene chiamata direttamente in causa, Mila Vasquez non può sottrarsi. Perché questa indagine la riguarda da vicino. Più di quanto lei stessa creda. Ed è così che comincia a prendere forma un disegno oscuro, fatto di incubi abilmente celati e di sfide continue. Il male cambia nome, cambia aspetto, si nasconde nelle pieghe fra il mondo reale e quello virtuale in cui ormai tutti trascorriamo gran parte della nostra vita, lasciando tracce digitali impossibili da cancellare. È un gioco, ed è soltanto iniziato. Perché lui è sempre un passo avanti. 

Recensione: Ci sono recensioni difficili da scrivere...e questa è una di quelle. Chi mi conosce sa che amo i libri di Carrisi. Posso dire che finalmente anche in Italia ci sono thriller psicologici che mi lasciano sbalordita,  che dopo aver finito il libro mi viene voglia di stare in un angolo perché abbandonare i personaggi mi dispiace. 
Prima di tutto voglio parlare della trama che si trova nel libro. Diciamo che sembra un buon lavoro della casa editrice per attirare nuovi lettori. Hanno scelto un piccolo fatto scatenante della storia ma non la principale. Non si accenna del filone principale della storia.

Dopo la morte della famiglia viene fermato un criminale grazie ad una chiamata anonima. Un uomo pieno di tatuaggi composti da numeri. Apparentemente sono senza senso ma perché Mila Vasquez viene richiamata al lavoro? Perché il giudice dice all'ex poliziotta che questo uomo aveva tatuato il suo nome sul braccio. Il libro gira intorno ad un gioco virtuale degli anni '90 ideato per diversi scopi e Mila si ritrova nuovamente a dover fronteggiare un Suggeritore.

La prima cosa che ho pensato dopo aver finito il libro è: questa è un'americanata! 

Le descrizioni. Carrisi descrive benissimo il lago e il bosco intorno alla casa dove si sono rifugiata Mila e sua figlia. Sono riuscita ad immergermi in questo luogo isolato e fantastico ma nel momento in cui bisogna descrivere in modo più inciso il gioco oppure alcuni aspetti della storia descrive tutto in poche righe dando per scontato oppure pensando di poter annoiare il lettore. Però, se alla fine il libro tratta per gran parte proprio questo aspetto perché non spiegarlo in più pagine? Essere superficiali non serve a nulla, mi ha dato le informazioni base e si è fermato lì. Mi spiace ma qui Deaver potrebbe insegnare a Carrisi molte cose per quanto riguarda le descrizioni di alcuni elementi. Se parla dell'elettricità ti spiega come funziona e tutto quello che potrebbe incuriosire il lettore!

I personaggi. Diciamo che Mila non ti entra nel cuore come personaggio forse perché neanche lei riesce a provare sentimenti, infatti è fredda anche verso sua figlia. Se per una mamma è normale abbracciare la figlia quando rientra a casa e prova freddo le le mette addosso una coperta. Per tutto il libro si sente la sua "freddezza". 
I poliziotti della centrale e il giudice vorresti prenderli a mazzate. Trattano Mila con superficialità anche se lei conosce la psiche umana in modo diverso e più profondo rispetto agli altri visto che ha sempre lavorato per i casi di persone scomparse.
Tutti gli altri personaggi che incontreremo (non faccio assolutamente spoiler!!) non sono approfonditi molto quindi scorrono velocemente senza rimanere impressi.

La storia. Secondo me ci sono molte lacune e alcuni elementi toccano il sopranaturale! In un gioco non possono esistere personaggi che hanno una propria anima. Puoi programmarlo per dire e agire in un certo modo ma non può decidere di propria volontà a fare delle azioni! e' un gioco, non è umano, è impossibile.
La storia se fosse stata più semplice e con più spiegazioni, soffermandosi sui punti salienti poteva essere vincente ma così no. Si sente che manca qualcosa, manca l'anima che trovavo negli altri libri.

Il punto vincente? I dialoghi. Dialoghi di strada, che potresti ascoltare durante una conversazione e non resi esagerati solo per un libro.

Il finale. Qui scorre tutto velocemente. I nomi e i personaggi vengono ripetuti. uno è questo ma in realtà è l'altro ma poi è questo! fine! No, non puoi buttare lì il finale. Anche qui, doveva prendere più tempo e spiegare le cose.

Alla fine questo non è un thriller. Sì, c'è l'omicidio iniziale che fa scattare la molla per tutto il resto ma è un fatto marginale e non principale! 

Forse sono stata troppo dura ma io da Carrisi mi aspetto molto di più. Questo libro va bene per un film americano o per il prossimo che vorrà girare ma non per i suoi lettori affezionati!

La nota molto positiva è che la sua scrittura inganna. Leggi 100 pagine senza rendertene conto perché sa esattamente quando mettere qualche elemento che spinge il lettore a continuare la lettura e difficilmente riesci a staccarti. 

Voto: 2.5/5




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