sabato 17 novembre 2018

IL PERSONAGGIO: JACK LO SQUARTATORE


JACK LO SQUARTATORE




Questa settimana ho scelto un personaggio esistito veramente, un serial killer che fino a qualche anno fa non si conosceva l'identità.
Jack lo Squartatore.
Quando leggiamo un libro thriller pensiamo che tutto è finto, quando vediamo una scena di un omicidio, anche se cruento, una volta chiuso il libro non ci tocca più, eppure Jack è esistito davvero ma perché, dopo tutti questi anni la gente continua a scrivere di lui?

L'uomo ha l'ossessione di trovare sempre una risposta alle domande insolute. Quanti serial killer non sono mai stati catturati? Tantissimi, basta pensare al killer dello zodiaco. Eppure lo Squartatore ha un ceto fascino antico.

Jack lo Squartatore ha iniziato ad uccidere nel 1888 in un quartiere londinese di Whitechapel. Le morti accertate sono in tutto 5.
Il suo modus operandi è sempre stato lo stesso: donne prostitute, morte per soffocamento. Dopo mutilava i suoi corpi e asportava gli organi.




Durante il suo periodo nero un medico, Thomas Bond, cercò di creare un profilo dell'assassino. Ora parlare di profilo è un azzardo. Non dovete pensare ai telefilm che siamo abituati a vedere come Criminal Minds dove, agenti specializzati elencano le possibili caratteristiche dell'assassino per un semplice motivo: si parlerà dello studio dei serial killer solo verso la fine del 1978/1979!

Negli anni sono stati fatti molti nomi. Chi era davvero Jack lo Squartatore?
Nel 2014 è stato fatto il test del DNA su una sciarpa con del sangue rappreso trovato vicino ad una vittima.
Il nome è Aaron Kosminsky. Un immigrato polacco.

Ma davvero è lui l'assassino? Si parla di errori durante il test del DNA quindi non esiste la sicurezza assoluta e io sono convinta che la sua identità rimarrà per sempre un mistero.

CURIOSITA' SU JACK LO SQUARTATORE

        Uccideva solo durante il fine settimana.
        Il killer conosceva la medicina o comunque gli organi venivano asportati in modo corretto.
        Gli omicidi hanno degli elementi simili al primo racconto di Conan Doyle “Uno studio in rosso” uscito nel 1887.
        Nel 2006 l'università australiana di Brisbane ipotizzò, dopo analisi su alcuni DNA che Jack sarebbe in realtà una donna.
        Jack lo Squartatore ispirò Bram Stoker a creare il personaggio Dracula.

FILM CHE PARLANO DI JACK LO SQUARTATORE

Tra i film i più importanti e ricordati sono due:

      JACK LO SQUARTATORE è un film horror britannico del 1959 diretto da Robert Baker e Monty Berman. Si tratta della prima pellicola che metta in scena gli eventi degli omicidi seriali di Jack lo squartatore facendovi direttamente riferimento. La trama segue gli stilemi del convenzionale giallo "whodunit" con abituali false piste e indizi ingannevoli.


                                                      


      LA VERIA STORIA DI JACK LO SQUARTATORE (From Hell) è un film del 2001 diretto dai fratelli Hughes, tratto dal romanzo grafico From Hell di Alan Moore ed Eddie Campbell dedicato al misterioso assassino seriale Jack lo squartatore, di cui tuttora non si conosce l'identità.

                                             



LIBRI CHE PARLANO DI JACK LO SQUARTATORE

Tra i tantissimi libri ho scelto questo tre:


A Londra, nel quartiere di Whitechapel, tra l'agosto e il novembre del 1888 cinque donne vennero barbaramente uccise. La natura raccapricciante delle loro morti provocò per mesi un panico incontrollabile fra la gente, mentre il misterioso, inafferrabile autore di quegli efferati crimini è passato alla storia - e alla leggenda - come Jack lo Squartatore. Dopo più di cent'anni, finalmente la sua identità è stata svelata. Non da uno storico. Da una scrittrice. Utilizzando le più sofisticate tecnologie del XXI secolo, unite alla sua straordinaria intuizione e a una profonda conoscenza del mondo del crimine, Patricia Cornwell ha risolto un mistero che ha resistito oltre un secolo. Il più famoso serial killer della storia ha così finalmente un nome e un volto.








Il 1 settembre del 1888, nel quartiere londinese di Whitechapel, una prostituta fu ritrovata uccisa e orrendamente mutilata. Quello che sembrava un episodio isolato di inaudita ferocia, presto si rivelò l'inizio di un incubo destinato a sconvolgere la città di Londra per più di due mesi. Cinque prostitute (o forse di più) andarono incontro a una morte tremenda per mano di un misterioso assassino che nelle lettere che mandava alla polizia e ai giornali si firmava con lo pseudonimo di Jack lo Squartatore. Dopo due mesi di incredibile violenza Jack scomparve nel nulla, inghiottito da quello stesso inferno da cui proveniva (come disse lui stesso nel celebre incipit di una delle sue lettere, «From Hell», dall'Inferno).Oggi, più di cento anni dopo i fatti, esistono centinaia di teorie diverse su chi possa essere stato l'assassino di Whitechapel. Alcune hanno la coerenza delle ipotesi investigative, altre invece fanno sorridere nella loro dichiarata follia, come chi vede nel volto di Jack quello di Lewis Carroll, l'autore di Alice nel paese delle meraviglie o addirittura quello di Oscar Wilde.Ma tra le pieghe della storia, seguendo le indicazioni dell'ispettore Frederick Abberline, l'uomo che si occupò in prima persona del caso dello Squartatore, si fa strada un'ipotesi affascinante: che la vera identità di Jack sia quella di George Chapman, un barbiere di origini polacche che pochi mesi dopo la fine della catena di omicidi che sconvolse Londra emigrò negli Stati Uniti, a Jersey City. La città americana, poco dopo l'arrivo di Chapman, fu investita da un'ondata di crimini simili a quelli dello Squartatore che terminarono solo quando il nostro sospettato fece ritorno in Inghilterra. Qui Chapman passò i suoi ultimi anni di vita cambiando le sue "abitudini" e uccidendo altre tre donne con il veleno. Per questi ultimi crimini fu alla fine arrestato e processato. La fine della sua storia la scrisse una corda stretta intorno al collo sul palco di un patibolo.Jack lo Squartatore non è stato il più feroce, non il più prolifico e nemmeno il primo serial killer, ma il fatto che molti lo indichino come tale lascia riflettere. In quegli anni, l’epoca vittoriana, i mostri erano il Dracula di Bram Stoker e il Frankestein di Mary Shelley, mostri esterni, mostri altri, che rappresentavano i limiti delle esplorazioni e delle ricerche scientifiche. Con Jack per la prima volta il mostro si sposta, il mostro comincia a vivere dentro di noi. E se oggi siamo in grado di conoscere tutte le zone della terra e lo spazio, quella zona oscura che alberga nel nostro cuore è ancora sconosciuta, i suoi confini non sono tracciati, le sue vie non sono mappate. E quando sentiamo parlare di Jack lo Squartatore un tremito smuove quella parte di noi. Questa non è altro che una moderna versione della paura del buio. Se la scienza e la razionalità ci hanno spiegato tutto sulla luce e sulla sua assenza, nessuno è ancora riuscito a puntare un faro nel buio che abita la nostra anima.





La figura del serial killer che terrorizzò la Londra vittoriana ha ispirato il cinema e la letteratura. Eppure il caso non è mai stato risolto. Finora. Nel 2007, tra le carte di un celebre autore e illustratore di libri per bambini morto negli anni '30, è stato rinvenuto un dattiloscritto contenente le memorie di tale James Carnac. Lo scritto è stato analizzato da una serie di esperti e infine dato alle stampe (quest'anno) in Inghilterra. Ciò che contiene è, a dir poco, sconvolgente. Il signor Carnac racconta la propria vita, dai primi ricordi di un'infanzia malinconica, a un'adolescenza funestata dalla morte dei genitori e da una fascinazione morbosa per il sangue. La sua crescita coincide con la consapevolezza della necessità di uccidere, un istinto che Carnac cerca di dominare perseguendo una vita "normale". Finché si ritrova costretto a guardare negli occhi la belva feroce che sonnecchia in lui: non potrà mai vivere come i suoi simili, deve solo trovare il modo di appagare la sua sete di sangue recando il minor danno possibile a se stesso e alla società. Meglio allora stroncare la vita infelice di una prostituta alcolizzata e sola che non uccidere una donna nel fiore degli anni, che lascerà un vuoto incolmabile tra coloro che l'hanno amata. Omicidio dopo omicidio, l'assassino ci conduce lungo il suo cammino verso l'inferno, fino all'incidente che lo obbligherà a fermarsi e a rientrare nella società nei panni di un signore eccentrico la cui compagnia vivacizza le serate al club.