giovedì 26 gennaio 2023

BLACKWATER - LA PIENA 1- DI MICHAEL MCDOWELL

 

Trama: 1919. Le acque nere e minacciose del fiume sommergono la cittadina di Perdido, Alabama. Come gli altri abitanti, i ricchissimi Caskey, proprietari di boschi e segherie, devono fronteggiare il disastro provocato dalla furia degli elementi. Ma il clan, capeggiato dalla potente matriarca Mary-Love e dal figlio devoto Oscar, dovrà anche fare i conti con un’apparizione sconvolgente. Dalle viscere della città sommersa compare Elinor, donna dai capelli di rame con un passato misterioso e un oscuro disegno: insinuarsi nel cuore dei Caskey.

 

Recensione: faccio subito una premessa, questo è il primo libro della serie quindi la mia recensione si basa solo su questo primo racconto e non sull’intera saga.


L’autore McDowell ha imbastito l’inizio di questa storia in modo spettacolare e sono bastate poche battute per riuscire a rapire la mia mente e trasportarmi in Alabama.

I due fiumi principali che passano nella cittadina Perdido sono in piena e straripano creando tantissimi danni. Qui la principale attività è boscaiola e le aziende più importanti sono le segherie. Basta poco per capire che quasi tutto è perduto. Le famiglie cercano riparo nella parte più alta della città, dove c’è la chiesa.

Così anche le famiglie più ricche, tra cui i Caskey, si ritrovano a fronteggiare una catastrofe dove si rendono conto che tutti gli oggetti delle loro case sono rovinate e chissà quando potranno rientrare nelle loro abitazioni.

Oscar e Bray iniziano a girare con la barchetta per la città per capire i danni creati dai due fiumi. Quando si avvicinano all’hotel scoprono che dentro c’è una donna, Elinor. Da sola, seduta sul letto con i suoi bellissimi capelli rame attrae subito l’attenzione dei due che la portano in salvo.

Fin da subito si capisce che questa donna nasconde qualcosa… ma cosa?

Io non ho letto il libro, in questo caso sembra quasi riduttivo perché io ho vissuto il libro. Le descrizioni sono così dettagliate che mi sembrava di essermi seduta sul divano e di aver guardato un film. Nella mia mente, man mano che leggevo, vedevo scorrere le immagini di quello che McDowell mi stava raccontando.


Città di Perdido


Basta davvero una manciata di righe per ritrovarsi nel 1919, in mezzo all’acqua e spaesati come i protagonisti.

In questo primo libro l’autore vuole farci conoscere le dinamiche di questa cittadina dove le persone importanti e ricche comandano. Hanno una servitù composta da uomini e donne di colore e una mentalità molto all’antica però, ho apprezzato tantissimo una battuta dove spiegava che la gente pensa che a Perdido siano gli uomini a comandare, ma si sbagliano di grosso. Chi comanda sono le donne.

Durante il racconto accadono delle cose che ti lasciano davvero con tanti dubbi. Bray, l’uomo che guidava la barchetta in città si chiede come sia potuta sopravvivere una donna in una stanza d’albergo se il segno che l’acqua ha lasciato sui muri supera il metro e mezzo. Una descrizione, un piccolo appunto che mette la pulce all’orecchio del lettore.

Elinor è una donna che ti lascia a bocca aperta, capisci che lei è importante per tutta la storia, che nasconde qualcosa ma anche se l'autore la fa interagire poco con i vari personaggi è riuscito a creare questo alone di mistero che attira e che la crea affascinante.

Se questi sono i preamboli della storia vi giuro che non vedo l’ora di leggere il seguito.

Consigliato: Assolutamente sì!

Voto: 5/5