Recensione: faccio
subito una premessa, questo è il primo libro della serie quindi la mia
recensione si basa solo su questo primo racconto e non sull’intera saga.
L’autore McDowell ha
imbastito l’inizio di questa storia in modo spettacolare e sono bastate poche
battute per riuscire a rapire la mia mente e trasportarmi in Alabama.
I due fiumi principali
che passano nella cittadina Perdido sono in piena e straripano creando
tantissimi danni. Qui la principale attività è boscaiola e le aziende più
importanti sono le segherie. Basta poco per capire che quasi tutto è perduto.
Le famiglie cercano riparo nella parte più alta della città, dove c’è la
chiesa.
Così anche le famiglie
più ricche, tra cui i Caskey, si ritrovano a fronteggiare una catastrofe dove
si rendono conto che tutti gli oggetti delle loro case sono rovinate e chissà
quando potranno rientrare nelle loro abitazioni.
Oscar e Bray iniziano a
girare con la barchetta per la città per capire i danni creati dai due fiumi.
Quando si avvicinano all’hotel scoprono che dentro c’è una donna, Elinor. Da
sola, seduta sul letto con i suoi bellissimi capelli rame attrae subito l’attenzione
dei due che la portano in salvo.
Fin da subito si
capisce che questa donna nasconde qualcosa… ma cosa?
Io non ho letto il
libro, in questo caso sembra quasi riduttivo perché io ho vissuto il libro. Le
descrizioni sono così dettagliate che mi sembrava di essermi seduta sul divano
e di aver guardato un film. Nella mia mente, man mano che leggevo, vedevo
scorrere le immagini di quello che McDowell mi stava raccontando.
Basta davvero una
manciata di righe per ritrovarsi nel 1919, in mezzo all’acqua e spaesati come i
protagonisti.
In questo primo libro l’autore
vuole farci conoscere le dinamiche di questa cittadina dove le persone
importanti e ricche comandano. Hanno una servitù composta da uomini e donne di
colore e una mentalità molto all’antica però, ho apprezzato tantissimo una
battuta dove spiegava che la gente pensa che a Perdido siano gli uomini a
comandare, ma si sbagliano di grosso. Chi comanda sono le donne.
Durante il racconto
accadono delle cose che ti lasciano davvero con tanti dubbi. Bray, l’uomo che
guidava la barchetta in città si chiede come sia potuta sopravvivere una donna
in una stanza d’albergo se il segno che l’acqua ha lasciato sui muri supera il
metro e mezzo. Una descrizione, un piccolo appunto che mette la pulce all’orecchio
del lettore.
Elinor è una donna che ti lascia a bocca aperta, capisci che lei è importante per tutta la storia, che nasconde qualcosa ma anche se l'autore la fa interagire poco con i vari personaggi è riuscito a creare questo alone di mistero che attira e che la crea affascinante.
Se questi sono i
preamboli della storia vi giuro che non vedo l’ora di leggere il seguito.
Consigliato:
Assolutamente sì!
Voto: 5/5