Recensione: ho iniziato il 2024 con il botto. Questo
libro per me non è stata una semplice lettura ma anche una sfida con l’autore,
voleva vedere se riuscivo a capire prima il finale del libro.
L’inizio di questo libro è stato come un viaggio tra
la nebbia. Conosciamo Martin che si risveglia in questa clinica, i medici e
infermieri si comportano con garbo anche quando devono fare delle manovre
abbastanza dolorose. Si muovono attorno a lui quasi in punta di piedi, parlano
solo delle cure ma nessuno gli spiega quello che è accaduto.
Martin cerca di capire e sondare i suoi pensieri ma
un muro blocca tutti i ricordi. Noi lettori ci troviamo come lui, smarriti in
questo letto d’ospedale.
Quando inizia a riprendersi lo spostano in una
stanza con un signore, Pino. Posso dire che una persona così enigmatica non l’ho
mai incontrata neanche nella vita reale però sarà proprio lui a far capire a
Marin che quella non è un semplice ospedale.
Ho apprezzato il modo in cui i pensieri di Martin
venivano pian piano raccontati. Le sue paure, i suoi timori li sentiVo vivi
anche sulla mia pelle. Insieme a lui ho imparato nuovamente a camminare e a fidarmi
sempre più della memoria.
Sono riuscita a immedesimarmi il più possibile con
questo protagonista che sembrava sempre smarrito e questo è stato possibile
grazie allo scrittore che è riuscito a creare un giusto equilibrio tra Muller e
il mondo che lo circondava.
Questa scrittura fresca e coinvolgente riesce a
conquistare qualsiasi lettore, ho amato alcune descrizioni che sembravano
superficiali ma alla fine lasciavano un messaggio profondo e pieno di angoscia:
“Raggiunse la finestra e stette così, con lo sguardo
perso fra la nebbia, l’erba e gli alberi per molti minuti, quasi senza pensare
a niente. Poi notò che stava scendendo una pioggerellina fine e avvertì il
freddo che proveniva dal vetro; capì che doveva essere l’inizio dell’autunno,
quando ancora la vegetazione è verde ma le temperature iniziano a calare. Ebbe
un moto emotivo inconsulto, gli salì un forte groppo in gola e gli occhi si
riempirono di lacrime, mentre un pensiero uscito dal nulla lo investì come un
treno in corsa, lasciandolo stranito: “Non pensavo che ne avrei mai più visto
uno, di autunno.”
Vi consiglio assolutamente di leggere i libri di
Christian Cantelli perché vi stupirà e vi lascerà a bocca aperta alla fine di
ogni suo libro.
Voto: 5/5
Consigliato: Assolutamente sì!