Recensione: Straordinario! È questa la prima parola
che ho pensato dopo aver letto l'ultima pagina. Sono abituata a leggere tanti
thriller ed è difficile trovare una lettura che non mi faccia capire chi sia
l'assassino prima della fine, qui invece, l'autore ha orchestrato un finale
perfetto. È riuscito a lasciarmi a bocca aperta.
Questo è il secondo libro dell'autore e qui impariamo a conoscere in modo più approfondito i personaggi. Il libro inizia con un semplice omicidio. La donna morta è la classica persona che è sempre da sola, lavora a casa tutto il giorno e quando esce è solo per fare la spesa. La sua unica amica è la vicina di casa, più anziana di lei, ma che si aiutano a vicenda quando hanno bisogno ed è proprio lei a chiamare la polizia per dire che è successo qualcosa alla sua amica. Quando la polizia arriva ed entra in casa trova il corpo della donna. Nel frattempo "Red" Spada, ex poliziotto, inizia a lavorare per il parroco della chiesa perché ha ricevuto delle minacce e ora ha paura. La storia è composta da questi due filoni narrativi che inizialmente sembrano staccati l'uno dall'altro ma pian piano il lettore scoprirà tanti piccoli tasselli che mostreranno una storia più complessa, fatta di bugie nascoste che hanno ferito molte persone. In tutto questo troveremo anche una giornalista Orietta Costa che rincorre le storie di cronaca nera della città ma che si vede soffiare la notizia dal nuovo arrivato.
Devo ammettere che i miei personaggi preferito sono due. Red e la giornalista. Partiamo con il primo, lui è un ex poliziotto, ha un passato difficile (non faccio spoiler, vi consiglio di leggere il primo libro per scoprire tutto) e un figlio adolescente. Questo personaggio ha mille sfaccettature, non è un padre modello, anzi, affida il figlio sempre alla zia, spesso lo lascia da solo, ha delle dimenticanze. Può sembrare uno stronzo, passatemi il termine, ma nessun genitore è perfetto, tutti sbagliano e lui cerca di fare del suo meglio. Si percepisce lo sforzo, ed è proprio questo a renderlo reale.
La giornalista invece vive un momento di crisi quando c'è un
nuovo giornalista in redazione e anche lui tratta la cronaca nera. Lei viene
messa quasi da parte anche se il suo capo le assicura che non è così... anzi!
Eppure da donna io mi sono sentita molto in linea con i suoi sentimenti. È
brutto dirlo ma questa è la realtà e Malavasi ha dipinto perfettamente il ruolo
di una donna nel lavoro.
Tutta la storia è ben congegnata, ci sono molti colpi di
scena e piste false ma non c'è mai un momento di noia. La storia, in alcuni
momenti si concentra sui personaggi creando, un legame con il lettore e questo è
un punto fondamentale per dei libri che fanno parte di una serie. Il lettore
deve trovare un amico nei libri e alla fine non vede l'ora di leggerli per
ritrovarli.
Io non sono mai stata a Genova, dove sono ambientati i suoi
libri, diciamo solo che in gita alle medie sono andata a Portofino e ho
assaggiato una focaccia incredibile, però qui si percepisce l'amore che ha
Raffaele nel raccontare questa città. La cura nei dettaglia e le battute in
dialetto (non vi preoccupare, sono spiegate benissimo). Ad un certo punto mi
sembrava di osservare un dipinto e sentirmi realmente tra quelle strade.
Ho pensato se c'erano dei punti negativi, sia nella
narrazione che nei personaggi ma non ho trovato nulla, in più, il colpo di
scena finale in stile: "è lui l'assassino" mi ha fatto fare un balza
sul divano!