giovedì 24 settembre 2020

DUE OMICIDI DIABOLICI DI RAFFAELE MALAVASI (NO SPOILER)

DUE OMICIDI DIABOLICI
di Raffaele Malavasi


Trama: Mentre l'attenzione di Genova è concentrata sulla visita di papa Francesco, la Squadra Omicidi dell'ispettore Gabriele Manzi è in fermento a causa di un delitto brutale avvenuto in città: una donna è stata sequestrata nel suo appartamento e uccisa barbaramente. Era una vedova cinquantenne che lavorava da casa come sarta. Ma c'è un dettaglio inquietante sulla scena del crimine, un'incomprensibile scritta di sangue lasciata sugli indumenti della vittima. Mentre la polizia indaga e la giornalista Orietta Costa comincia a muoversi alla ricerca di informazioni, Goffredo Spada, l'ex poliziotto noto in tutta la città per aver risolto il caso dei "delitti danteschi", viene convocato all'abbazia di Santo Stefano: il parroco, che si occupa anche di esorcismi e di sette para religiose, ha ricevuto minacce anonime che gli fanno temere per la propria vita. Che cosa si nasconde dietro la nuova ondata di violenza che ha colpito Genova? L'indagine di Manzi, Spada e Costa si prospetta ben più complessa di quanto avrebbero potuto immaginare...

 

Recensione: Straordinario! È questa la prima parola che ho pensato dopo aver letto l'ultima pagina. Sono abituata a leggere tanti thriller ed è difficile trovare una lettura che non mi faccia capire chi sia l'assassino prima della fine, qui invece, l'autore ha orchestrato un finale perfetto. È riuscito a lasciarmi a bocca aperta.

Questo è il secondo libro dell'autore e qui impariamo a conoscere in modo più approfondito i personaggi. Il libro inizia con un semplice omicidio. La donna morta è la classica persona che è sempre da sola, lavora a casa tutto il giorno e quando esce è solo per fare la spesa. La sua unica amica è la vicina di casa, più anziana di lei, ma che si aiutano a vicenda quando hanno bisogno ed è proprio lei a chiamare la polizia per dire che è successo qualcosa alla sua amica. Quando la polizia arriva ed entra in casa trova il corpo della donna. Nel frattempo "Red" Spada, ex poliziotto, inizia a lavorare per il parroco della chiesa perché ha ricevuto delle minacce e ora ha paura. La storia è composta da questi due filoni narrativi che inizialmente sembrano staccati l'uno dall'altro ma pian piano il lettore scoprirà tanti piccoli tasselli che mostreranno una storia più complessa, fatta di bugie nascoste che hanno ferito molte persone. In tutto questo troveremo anche una giornalista Orietta Costa che rincorre le storie di cronaca nera della città ma che si vede soffiare la notizia dal nuovo arrivato.

Devo ammettere che i miei personaggi preferito sono due. Red e la giornalista. Partiamo con il primo, lui è un ex poliziotto, ha un passato difficile (non faccio spoiler, vi consiglio di leggere il primo libro per scoprire tutto) e un figlio adolescente. Questo personaggio ha mille sfaccettature, non è un padre modello, anzi, affida il figlio sempre alla zia, spesso lo lascia da solo, ha delle dimenticanze. Può sembrare uno stronzo, passatemi il termine, ma nessun genitore è perfetto, tutti sbagliano e lui cerca di fare del suo meglio. Si percepisce lo sforzo, ed è proprio questo a renderlo reale. 

La giornalista invece vive un momento di crisi quando c'è un nuovo giornalista in redazione e anche lui tratta la cronaca nera. Lei viene messa quasi da parte anche se il suo capo le assicura che non è così... anzi! Eppure da donna io mi sono sentita molto in linea con i suoi sentimenti. È brutto dirlo ma questa è la realtà e Malavasi ha dipinto perfettamente il ruolo di una donna nel lavoro.

Tutta la storia è ben congegnata, ci sono molti colpi di scena e piste false ma non c'è mai un momento di noia. La storia, in alcuni momenti si concentra sui personaggi creando, un legame con il lettore e questo è un punto fondamentale per dei libri che fanno parte di una serie. Il lettore deve trovare un amico nei libri e alla fine non vede l'ora di leggerli per ritrovarli.

Io non sono mai stata a Genova, dove sono ambientati i suoi libri, diciamo solo che in gita alle medie sono andata a Portofino e ho assaggiato una focaccia incredibile, però qui si percepisce l'amore che ha Raffaele nel raccontare questa città. La cura nei dettaglia e le battute in dialetto (non vi preoccupare, sono spiegate benissimo). Ad un certo punto mi sembrava di osservare un dipinto e sentirmi realmente tra quelle strade.

Ho pensato se c'erano dei punti negativi, sia nella narrazione che nei personaggi ma non ho trovato nulla, in più, il colpo di scena finale in stile: "è lui l'assassino" mi ha fatto fare un balza sul divano!

Voto: 5/5

Consigliato: Sì, ma iniziate dal primo libro: "Tre cadaveri".