Recensione: mi basta vedere la copertina del nuovo libro di Thilliez per
essere felice. Forse mi basta davvero poco ma io sono convinta che lui sia il
miglior autore di thriller in questo momento.
Questo libro è scritto da Thilliez ma è distante anni luce da quello che
ci ha abituato. Lui è uno scrittore parsimonioso, che sa come dosare ogni
minima informazione e che riesce a sorprenderti nel modo giusto e quando arrivi
al momento chiave della storia, lui decide di prendere tutto e stracciarlo. Non
puoi capire quello che sta per succedere finché non arrivi alla fine della
storia ed è proprio per questo che amo i suoi libri.
In questo libro siamo coinvolti in un gioco psicologico. Ci sono tre
persone chiuse in una grotta. Non si conoscono, hanno vite completamente
differenti ma tutti si fanno una domanda: “Perché ci hanno portati qui?”
Per rendere questa storia ancora più intrigante, i tre signori di
ritrovano un biglietto sulla schiena: «Chi sarà il ladro?», «Chi sarà il
bugiardo?», «Chi sarà l’omicida?».
Da questo momento inizieremo a conoscere ognuno di loro, scopriremo
alcuni lati della loro vita e in qualche modo, tra queste righe cercheremo di
risolvere il mistero.
Il mio primo pensiero è stato quello di associare la situazione che
stanno vivendo i protagonisti a uno dei film iconici dei primi anni 2000 “Saw l’enigmista”.
Quello che stanno vivendo è un gioco perfido ma quello che dobbiamo capire è se
la persona che ha ideato questo gioco macabro è uno di loro tre.
Come sempre, soffermarmi sulla bellissima scrittura di Thilliez è quasi
inutile, i suoi capitoli sono come acqua ghiacciata che ti colpisce in piena
faccia. Non fa giri di parole ma quello che apprezzo è la cura maniacale dei
dettagli.
Ho imparato a conoscere il modo di pensare del mio amico Franck e so che
se descrive una cosa il lettore deve aspettare il momento esatto in cui uscirà
fuori un colpo di scena dettato da quell’elemento.
Penso che non sia facile scrivere dei libri dove i protagonisti sono
rinchiusi in un solo luogo, (e infatti mi sono sempre chiesta come ha fatto
King a scrivere un libro come “La lunga marcia” dove uno corre… corre e corre!)
però non ho mai provato un momento di noia.
Questo è il migliore di Thilliez? Credo di no ma ho apprezzato il fatto
di aver letto un thriller diverso scritto proprio da lui.
Voto: 4,5/5
Consigliato: Assolutamente sì!