venerdì 14 ottobre 2022

FAIRY TALE DI STEPHEN KING

Trama: Un ragazzo, il suo cane, la discesa in un mondo magico e oscuro. Benvenuti nel lato oscuro del «c'era una volta». Charlie Reade è un diciassettenne come tanti, discreto a scuola, ottimo nel baseball e nel football. Ma si porta dentro un peso troppo grande per la sua età. Sua madre è morta in un incidente stradale quando lui aveva sette anni e suo padre, per il dolore, ha ceduto all'alcol. Da allora, Charlie ha dovuto imparare a badare a entrambi. Un giorno, si imbatte in un vecchio - Howard Bowditch - che vive recluso con il suo cane Radar in una grande casa in cima a una collina, nota nel vicinato come «la Casa di Psycho». C'è un capanno nel cortile sul retro, sempre chiuso a chiave, da cui provengono strani rumori. Charlie soccorre Howard dopo un infortunio, conquistandosi la sua fiducia, e si prende cura di Radar, che diventa il suo migliore amico. Finché, in punto di morte, il signor Bowditch lascia a Charlie una cassetta dove ha registrato una storia incredibile, un segreto che ha tenuto nascosto tutta la vita: dentro il capanno sul retro si cela la porta d'accesso a un altro mondo. Una realtà parallela dove Bene e Male combattono una battaglia da cui dipendono le sorti del nostro stesso mondo. Una lotta epica che finirà per vedere coinvolti Charlie e Radar, loro malgrado, nel ruolo di eroi.

 

Recensione: Ho finito di leggere da più di una settimana il libro di King e posso dirvi che faccio fatica a lasciare da parte i protagonisti.


La storia di Charlie inizia con una vena di tristezza che ti lacera il cuore. Lui è solo un bambino quando, per colpa di un brutto incidente, perde sua madre. Penso che descrivere quello che si prova in questi momenti sia impossibile, la perdita di un genitore è uno spartiacque nella vita di ognuno di noi. Prima sei una persona semplice che dà per scontato qualsiasi cosa, subito dopo capisci che era meglio dare un abbraccio in più piuttosto che lasciar perdere. Charlie, anche se è solo un bambino, cerca di reagire come può alla notizie sapendo di potersi appoggiare a quella figura paterna che è sempre stata presente, ma ben presto il padre inizia a crollare. Se prima l’alcool era solo un bicchiere la sera per rilassarsi, ben presto diventa il modo per tirare avanti. Perde il lavoro e quei pochi soldi che hanno da parte non dureranno per sempre ma di questi problemi sembra che se ne occupi solo Charlie.

Proprio in questo momento Charlie chiede aiuto, e lo fa forse nell’unico modo in cui può farlo un bambino, solo nel suo letto: con una preghiera. “Se aiuterai mio papà io farò qualsiasi cosa per te”. Charlie inizierà a vedere un vero cambiamento da parte di suo padre, l’alcool diventa solo un brutto ricordo ma lui non si dimenticherà mai di quella promessa, infatti tutto quello che farà nella vita girerà intorno a quella preghiera silenziosa.

Un giorno, mentre passava vicino ad una casa sente dei rumori, senza pensarci due volte scopre che il signor Howard si è fatto male e lo soccorre.

Howard non vuole lasciare da solo il suo vecchio cane Radar ma deve per forza andare in ospedale e sarà proprio Charlie a prendersi cura di tutto, sia dell’animale che della casa. Però ben presto scoprirà che quel terreno contiene la porta verso un nuovo mondo.

 


Il capanno, Charlie e Radar.


Chissà perché, ma appena finisco di leggere un libro del Re è sempre difficile iniziarne subito un altro.

Quando inizierete a leggere questo libro non aspettatevi colpi di scena a non finire. Mi sono immaginata King, seduto su una poltrona mentre inizia a raccontare questa storia, lo fa con molta calma, nulla deve essere lasciato in sospeso. Infatti tutta la storia procede molto lentamente e il primo vero “guizzo” lo troverete passate le 200 pagine, ma in questo caso va bene così.

La presentazione dei personaggi, fatta sempre in modo eccellente e quasi chirurgico, ti permette di farteli conoscere in modo perfetto, come se fossero i tuoi migliori amici. Ho sentito il dolore di Charlie per la perdita di sua mamma ma ancora di più ho sentito la sua sofferenza nel vedere il padre alcolizzato. Quella preghiera ha fatto la notte, quel modo di cercare aiuto come solo un bambino riesce a fare lo capisco benissimo perché anche io, quando avevo solo 7 anni ho chiesto qualcosa. A tratti mi sono rivista nella bontà d’animo di Charlie e la voglia di farcela anche con mille difficoltà.

Al contrario, Howard è il tipico anziano scorbutico di paese, quello che non vuole nessuno vicino a sé ma nel momento in cui riesce a togliersi la dura corazza che porta, si rivela una persona gentile e con tanta solitudine nel cuore. Il suo unico amore è quel cagnolone di nome Radar, ormai talmente vecchia che fa fatica a camminare ma cerca di proteggerla in tutti i modi perché è davvero la sua vita.

Se la prima parte mi ha davvero fatto entrare in un vortice di personaggi e di storie personali che mi ha lasciato con il fiato sospeso, devi dire che la seconda parte mi ha lasciato abbasta annoiata.

Charlie riesce a scendere per tutta quella lunga scalinata ed entrare nel mondo parallelo ma è proprio da questo momento che tutta la mia attenzione inizia a scemare, faccio fatica a leggere e la storia sembra non proseguire così veloce e autentica come la prima parte.

Questo libro strizza l’occhio al suo precedente libro 22/11/’63, la tecnica è la stessa, un nuovo mondo da una parte e il mondo che conosciamo noi ma a metà anni ’50, una persona che deve compiere una “missione”. Ho avuto la sensazione di “già visto” e non mi ha portato nulla di nuovo o sconvolgente.

Per amor di chiarezza, io leggo tantissimi thriller, ma fino a qualche anno fa io divoravo fantasy. Non solo il signore degli anelli, Narnia o la spada della verità. Diciamo che ho iniziato anche un viaggio complesso e psichedelico (dal punto di vista della difficile lettura) il libro Malaz dei Caduti, una di quelle serie che davvero ti porta allo sfinimento, quindi di fantasy ne mastico anche molto ma preferisco il vecchio King. Non parlo dei suoi primi libri ma di quel King che usa solo una vena fantastica nei suoi libri, come per esempio “Il miglio verde”.

Ecco, questa è solo l’unica cosa negativa che ho personalmente trovato in questo libro ma tutto il resto, rimane sempre lo stesso King.

Ho letto vari commenti dove dicevano che l’autore avesse perso la sua luce creativa. No, King è sempre lui, la differenza è che non potrà mai più scrivere come faceva negli anni ’70 o ’80.

Anche lui si è evoluto e non solo personalmente. In Carrie non ho visto un tratto così particolareggiato di un personaggio come ha fatto con il protagonista Charlie. Nei vecchi romanzi non mi sono mai sentita così avvolta nella storia, forse perché qui non cerca di stupire il lettore e basta ma vuole creare quel legame indissolubile con la storia e tutti i protagonisti.  

 I libri di King, appena finisci di leggerli sia la storia che i personaggi difficilmente riescono ad uscire dalla tua vita, un po’ come il cioccolato quando il suo gusto ti rimane in bocca per diverso tempo e hai voglia di assaggiarne ancora.

 

Voto:4/5 è vero, non mi è piaciuta la seconda parte della storia ma mi sono resa conto che tra le mani avevo un gran bel libro.

Consigliato: Sì, ma non se questo fosse il vostro primo libro di King!