lunedì 23 gennaio 2023

L’IMPOSTORE DI MARTIN GRIFFIN

Trama: Per Remie Yorke questo è l’ultimo turno al Mackinnon Hotel prima della chiusura invernale. L’indomani potrà finalmente lasciare la Scozia e godersi il tepore di Santiago del Cile. Sempre che la tempesta di neve non blocchi ogni collegamento col mondo esterno… Mentre le temperature precipitano e le linee telefoniche si interrompono, un uomo ferito chiede rifugio. Si tratta dell’agente Don Gaines, rimasto coinvolto in un terribile incidente. L’unico altro sopravvissuto? Il detenuto che la sua squadra stava trasportando. Bisogna isolare l’hotel, controllare ogni via di uscita e mettere in sicurezza gli unici due ospiti dell’albergo. Remie non capisce esattamente cosa stia succedendo, nonostante ciò l’unica cosa che può fare è mettersi a disposizione di quell’uomo; in fin dei conti è un poliziotto. Ma poco dopo arriva un secondo sconosciuto: anche lui è ferito e anche lui dichiara di essere Don Gaines. Stessa uniforme, stesso nome, stesso tesserino. Qualcuno sta mentendo e Remie, senza alcuna via di fuga, dovrà scoprire chi dei due sta dicendo la verità prima che sia troppo tardi. Perché se non la ucciderà il freddo, lo farà uno di loro…

 

Recensione: quando esce un nuovo thriller targato Giunti passo subito in libreria per acquistarlo. Naturalmente sono stata catturata anche da questo libro ma… mi sarà piaciuto?


Remie lavora in un albergo in mezzo alle montagne innevate (solo da questa frase si percepisce il profumo di Shining di King) ed è il suo ultimo giorno di lavoro. Si aspetta una nottata tranquilla, qualche passeggiata tra i corridoi e basta, invece la serata inizia a diventare strana quando il campanello della reception suona.

In albergo non si attende nessun cliente a parte i due che già alloggiano anche loro per l’ultima notte. Quando Remie risponde alla chiamata un poliziotto di nome Don le racconta di un grave incidente e del fatto che il fuggitivo che trasportava nel furgone è scappato. E potrebbe essere entrato in albergo. Remie allarmata lo fa entrare e lo porta in giro per l’albergo per fargli controllare le porte di sicurezza, tutte le entrate e gli angoli più nascosti dove potrebbe essersi nascosto il malvivente.

Per tutto il tempo la ragazza ha paura e non può chiamare i soccorsi perché la tempesta di neve ha bloccato tutte le comunicazioni, ma nel momento in cui inizia a tranquillizzarsi il citofono dell’hotel suona ancora.

Un poliziotto di nome Don Gaines le dice che ha avuto un grave incidente e che deve entrare in hotel perché il fuggitivo potrebbe trovarsi all’interno dell’edificio.

In quel momento il mondo le crolla addosso. Chi dei due è veramente il poliziotto e chi il carcerato scappato?

Diciamo che la domanda principale di questo libro è proprio questa: “chi è chi?” e sarà proprio questo senso di smarrimento che proviamo a voler scoprire sempre più velocemente la verità.

L’autore è stato davvero bravo a tirare la corda della suspanse lanciando al lettore solo qualche briciola per invogliarlo, ogni volta, a voltare pagina e a scoprire sempre di più cosa sta realmente succedendo.




Ogni personaggio ha una storia abbastanza importante partendo proprio dalla protagonista Remie. Se i genitori sono due brave persone che lavorano e che cercano di essere il più possibile presenti nella vita della ragazza, la stessa cosa non si può dire per suo fratello. Fin da ragazzino ha iniziato a frequentare delle brutte compagnie fino ad arrivare al punto di non ritorno. Remie ha sempre creduto in lui anche quando si è ritrovato in carcere.

Durante la lettura ci vengono raccontati molti tratti della vita della protagonista così come alcune piccole informazioni dei due clienti dell’albergo ma anche del poliziotto e del carcerato.

Un punto di forza sono le descrizioni. Mi è piaciuto molto il modo in cui è riuscito a descrivere una valanga. Il senso di oppressione, il fatto che in quel momento i protagonisti sentivano le vibrazioni del terreno e vedevano la neve arrivargli addosso. Davvero incredibile. Poi diciamolo, trovare così tante descrizioni della neve senza annoiare il lettore non penso sia facile, eppure Griffin è riuscito a sorprendermi.  

Eppure, se il libro si legge facilmente, se la curiosità ti porta a una lettura continua ho sentito la mancanza di qualcosa. Questo libro lo potrei definire carino, una lettura intermedia tra due thriller abbastanza pesanti ma non una lettura che ti lascia realmente sorpresa.

Però, se lo scrittore pubblicherà un secondo libro di sicuro lo leggerò perché la sua scrittura è davvero interessante.

 

Voto: 3/5

Consigliato: Sì.