Recensione: quando esce un nuovo thriller targato Giunti passo subito in
libreria per acquistarlo. Naturalmente sono stata catturata anche da questo
libro ma… mi sarà piaciuto?
Remie lavora in un albergo in mezzo alle montagne innevate (solo da
questa frase si percepisce il profumo di Shining di King) ed è il suo ultimo
giorno di lavoro. Si aspetta una nottata tranquilla, qualche passeggiata tra i
corridoi e basta, invece la serata inizia a diventare strana quando il
campanello della reception suona.
In albergo non si attende nessun cliente a parte i due che già
alloggiano anche loro per l’ultima notte. Quando Remie risponde alla chiamata
un poliziotto di nome Don le racconta di un grave incidente e del fatto che il
fuggitivo che trasportava nel furgone è scappato. E potrebbe essere entrato in
albergo. Remie allarmata lo fa entrare e lo porta in giro per l’albergo per
fargli controllare le porte di sicurezza, tutte le entrate e gli angoli più
nascosti dove potrebbe essersi nascosto il malvivente.
Per tutto il tempo la ragazza ha paura e non può chiamare i soccorsi
perché la tempesta di neve ha bloccato tutte le comunicazioni, ma nel momento
in cui inizia a tranquillizzarsi il citofono dell’hotel suona ancora.
Un poliziotto di nome Don Gaines le dice che ha avuto un grave incidente
e che deve entrare in hotel perché il fuggitivo potrebbe trovarsi all’interno
dell’edificio.
In quel momento il mondo le crolla addosso. Chi dei due è veramente il
poliziotto e chi il carcerato scappato?
Diciamo che la domanda principale di questo libro è proprio questa: “chi
è chi?” e sarà proprio questo senso di smarrimento che proviamo a voler
scoprire sempre più velocemente la verità.
L’autore è stato davvero bravo a tirare la corda della suspanse
lanciando al lettore solo qualche briciola per invogliarlo, ogni volta, a
voltare pagina e a scoprire sempre di più cosa sta realmente succedendo.
Ogni personaggio ha una storia abbastanza importante partendo proprio
dalla protagonista Remie. Se i genitori sono due brave persone che lavorano e
che cercano di essere il più possibile presenti nella vita della ragazza, la
stessa cosa non si può dire per suo fratello. Fin da ragazzino ha iniziato a
frequentare delle brutte compagnie fino ad arrivare al punto di non ritorno.
Remie ha sempre creduto in lui anche quando si è ritrovato in carcere.
Durante la lettura ci vengono raccontati molti tratti della vita della
protagonista così come alcune piccole informazioni dei due clienti dell’albergo
ma anche del poliziotto e del carcerato.
Un punto di forza sono le descrizioni. Mi è piaciuto molto il modo in
cui è riuscito a descrivere una valanga. Il senso di oppressione, il fatto che
in quel momento i protagonisti sentivano le vibrazioni del terreno e vedevano
la neve arrivargli addosso. Davvero incredibile. Poi diciamolo, trovare così
tante descrizioni della neve senza annoiare il lettore non penso sia facile,
eppure Griffin è riuscito a sorprendermi.
Eppure, se il libro si legge facilmente, se la curiosità ti porta a una
lettura continua ho sentito la mancanza di qualcosa. Questo libro lo potrei
definire carino, una lettura intermedia tra due thriller abbastanza pesanti ma
non una lettura che ti lascia realmente sorpresa.
Però, se lo scrittore pubblicherà un secondo libro di sicuro lo leggerò
perché la sua scrittura è davvero interessante.
Voto: 3/5
Consigliato: Sì.