Trama: A Los Angeles è la Notte degli Oscar e il regista italiano Achille Cordova vince il premio del Miglior film straniero. Nelle stesse ore a Bologna, il trentacinquenne Vasco Vitale guarda alla tv il suo idolo, Achille Cordova, ricevere la statuetta e, quando la telecamera inquadra l’uomo a fianco di Cordova, Vasco lo riconosce. È il suo ex compagno di liceo, Simone Bianchi... e subito si domanda: cosa cazzo ci fa Bianchi di fianco al suo idolo nella Notte degli Oscar? Intanto, a Marradi, nella casa di Cordova, si consuma un delitto: la seconda moglie del regista, Marianna, viene uccisa. Da allora in poi, le vite di Achille Cordova, della sua troupe e di Vasco Vitale non saranno più le stesse...
Recensione: Morozzi, anche con questo libro, si conferma uno dei più
bravi thrilleristi italiani. Lui non racconta semplicemente la storia, ma la fa
vivere.
Vasco Vitale è un uomo di trentacinque anni che vive attaccato al
telefono di casa (perché le sue zie sono anziane e cadono spesso, lui è l’unica
persona che può aiutarle), ha una casa piccola, una donna che ama ma che si è
fidanzata con un altro uomo e un sogno nel cassetto. Questo sogno è un
manoscritto, e riuscire a farlo leggere alla persona giusta gli permetterà di
uscire dal quel tugurio di vita. L’unica persona che potrebbe aiutarlo è Simone
Bianchi. Non solo suo ex compagno di classe ma proprio quello che continuava a
bullizzare e tormentare senza tregua.
Mentre Vasco guarda la notte degli Oscar e sogna di poter incontrare il
regista Cordova, in Italia avviene un omicidio efferato. Marianna, la moglie di
Cordova viene uccisa, ma questo sarà solo il primo di una serie di omicidi che
hanno uno scopo ben più grande di quello che sembra.
Devo dire che ho amato tantissimo il personaggio Vasco, perché alla fine
tutti noi possiamo rispecchiarci nei suoi sogni e nelle sue fragilità. Tutti noi
vorremo qualcosa in più nella vita ma spesso abbiamo bisogno di una piccola
mano.
Tutti i personaggi che vengono presentati in questo libro rasentano la
perfezione, sono talmente reali che sembra di conoscerli da una vita e questo
modo di raccontare i personaggi ti fa vivere il libro in modo diverso rispetto
ai classici thriller.
Morozzi lascia in disparte tutti i filtri, tutti i cliché del genere e
cerca di andare oltre e far appassionare il lettore non solo alla storia che
sta leggendo ma anche al suo modo di raccontarla. Questo è uno dei motivi del
perché appena posso leggere un suo libro lo faccio molto volentieri.
Se non ci sono filtri nei personaggi, devo dire che non ci sono neanche
negli omicidi. Qui il mondo del cinema lo senti in ogni pagina. L’assassinio di
Marianna mi ricorda molto la storia di Sharon Tate, moglie di Roman Polansky
uccisa dalla setta di Charles Manson. Ma oltre a questo ci sono molti
riferimenti al cinema anche italiano, un piccolo omaggio alla bellezza di questa
arte.
Il personaggio più ambiguo e che sono riuscita a focalizzare nel modo
giusto è proprio Cordoba, il regista. Diciamo che è un misto tra persona
talentuosa che se la tira ed è sopra le righe a persona che sembra mezza pazza e
ha bisogno di cure.
Questo è un thriller che consiglio a tutti anche se ci son delle scene
abbastanza forti, un thriller con la T maiuscola che vi farà entrare in un mondo
diverso da quelli che siamo abituati a conoscere ma che di sicuro vi
sorprenderà piacevolmente.
Voto: 4,5/5
Consigliato: Sì!