Trama: Sofia, Bulgaria. In una gelida domenica d’inverno, mentre una bufera di neve imperversa sulla città, un ragazzo si presenta al commissariato centrale e chiede dell’ispettore Dimitrov. Sa già che da là dentro non uscirà vivo, ma ha un’importante missione da compiere: consegnare una chiavetta usb che contiene il filmato di un brutale omicidio. L’ispettore, noto per i suoi scoppi d’ira e per una certa propensione ai traffici illeciti, non fa in tempo a interrogare il ragazzo perché quest’ultimo si toglie la vita mordendo una capsula di cianuro. Prima di morire lascia però un secondo messaggio, un bigliettino con su scritto un nome: Biagio Maria Ansaldi. Quando la notizia arriva a Monteverde, il commissario Ansaldi ha appena finito di accogliere il nuovo membro della sua squadra, Eliana Alerami, una giovane recluta che ha molta voglia di dimostrare il proprio valore. I Cinque sono appena usciti da un’indagine che ha lasciato cicatrici profonde e stanno cercando di ritrovare una qualche forma di normalità. Ma quello avvenuto a Sofia non è soltanto un delitto terrificante, è il primo di una catena che rischia di seminare il panico in tutta Europa. Ansaldi dunque non ha scelta, deve partire immediatamente e trovare un modo per collaborare con Dimitrov, l’uomo più diverso da lui che il destino potesse mettere sul suo cammino. Senza rinunciare alla consueta dose d’ironia, François Morlupi costruisce la sua indagine più dura e complessa, che unisce le atmosfere del noir italiano con quelle del poliziesco internazionale; una frenetica corsa contro il tempo e un viaggio nei territori più freddi dell’animo umano.
Recensione: i libri di François li considero una coccola per la mente,
con lui vado sul sicuro. So già che nel giro di poche pagine mi ritrovo nel suo
mondo, mi giro e i cinque di Monteverde sono lì che discutono sul nuovo caso.
Io ho sempre amato le trame non lineari come in questo caso. Un viaggio
tra Sofia e Roma che divide il gruppetto di Monteverde, ma lo fa solo in
apparenza.
Ansaldi vola in Bulgaria insieme alla sua collega Eugénie dopo che un
ragazzo si è ucciso con una pillola di cianuro lasciando però un biglietto con
il nome del commissario. Questo è uno di quei casi che non li lascia dormire la
notte, che devono cercare il colpevole prima che sia troppo tardi, prima che la
prossima vittima venga uccisa.
Questo libro inizia come una piccola pallina di neve lanciata giù per la
collina, man mano che scivola diventa sempre più grande fino a diventare una
valanga. Le cose accadono in modo costante, i colpi di scena, man mano che la
lettura prosegue diventano sempre più frequenti e al lettore non resta che fare
solo una cosa… non smettere mai di leggere.
Secondo me questa è una delle caratteristiche più belle dei libri di
Morlupi.
Già dal primo libro è riuscito a creare un gruppo di persone che il
lettore li vede come se fossero degli amici, fai il tifo per loro e speri che
tutto vada ver il verso giusto.
In questo libro, oltre alla parte del giallo dove il lettore si trova ad
affrontare delle situazioni difficili, scopre tante nuove informazioni sui
protagonisti.
Lo devi ammettere, Eugénie mi è entrata nel cuore, se all’inizio l’ho
sempre considerata “spigolosa” e troppo “puzza sotto il naso” in realtà
nasconde un lato tenero e combattivo.
Un libro che si legge velocemente sia per la fantastica scrittura dell’autore
ma anche per la storia che non lascia mai un momento di respiro.
Io ora mi unisco alla gente che chiede il prossimo libro… ormai i cinque
di Monteverde sono una certezza!
Voto:5/5